Ritorno a scuola, Crisanti: no pannelli plexiglass, sì ricambio d'aria

Salute e Benessere

Il direttore del laboratorio di Microbiologia e virologia di Padova, ha parlato delle misure da adottare per rendere sicuro l’ambiente scolastico nel corso di un incontro con insegnanti, educatori e presidi

Nel corso di un incontro con insegnanti, educatori e dirigenti scolastici, Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di Microbiologia e virologia di Padova, ha parlato delle misure da adottare per rendere le scuole e i centri estivi più sicuri e ridurre il rischio di contagio da coronavirus (segui la DIRETTA di Sky TG24). “La sicurezza nelle aule dipende anche dal numero dei ricambi d’aria: farne cinque all’ora riduce la carica microbica del 90%”, ha spiegato l’esperto. Sconsigliate, invece, le barriere in plexiglass, perché possono ostacolare la circolazione dell’aria. “La compartimentazione fisica degli spazi è inutile e controproducente”. Crisanti ha sottolineato che misure come le mascherine e il distanziamento sociale possono essere implementate quando si ha a che fare con degli adolescenti. Non è invece realistico pensare di adottarle anche nel caso delle scuole materne e degli asili nido.

“Bisogna organizzare tutorial per insegnanti e genitori”

 

Nel corso dell’intervento, Crisanti ha sottolineato l’importanza di sorvegliare il personale, vietare l’ingresso dei bambini con la febbre (per evitare situazioni di panico) e incoraggiare le vaccinazioni antinfluenzali. Il virologo, inoltre, ha invitato le scuole e i centri estivi a organizzare dei tutorial per insegnanti e genitori, così da rendere chiare a tutti le misure che saranno adottate. “I bambini con meno di un anno di età non vanno ammessi perché si possono ammalare”, ha spiegato. “Se un bimbo ha un aumento della temperatura mentre si trova a scuola bisogna pensar a una stanza dove tenerlo per non lasciarlo a contatto con gli altri bambini. Insegnanti e addetti devono sapere che se non si sentono bene o hanno parenti malati devono comunicarlo e non andare a scuola. Inoltre, i presidi devono essere a conoscenza dei luoghi di residenza di personale e, in caso di focolaio, invitare chi vive in quella zona a non presentarsi a scuola se non sta bene”, ha concluso Crisanti.

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