Coronavirus, via libera del Senato per la Giornata dei camici bianchi

Salute e Benessere

L'ok è arrivato della commissione Affari Costituzionali. L'idea è quella di onorare il lavoro, l'impegno e la professionalità dimostrata nel corso dell'emergenza sanitaria da parte di tutti gli operatori sanitari

E’ arrivato oggi, 28 maggio, il via libera della commissione Affari Costituzionali del Senato che si è espressa circa il disegno di legge di iniziativa parlamentare per l'istituzione della Giornata nazionale dei camici bianchi. L’idea è quella di voler onorare il lavoro, l'impegno, la professionalità e il sacrificio di medici, infermieri, operatori e volontari in ambito sanitario, sociosanitario e socioassistenziale, svolto nel corso della pandemia da coronavirus. "E' un riconoscimento dovuto, per il quale esprimiamo soddisfazione e orgoglio", hanno detto il senatore Andrea Marcucci, presidente del gruppo del Pd e il senatore Dario Parrini, capogruppo dem nella prima Commissione.

L'impegno degli operatori sanitari

A testimoniare l'assoluta abnegazione di tutti gli operatori sanitari impegnati nel corso di questa emergenza, c'è stata di recente anche uno studio che ha analizzato la salute psico-fisica di medici e infermieri, messa a dura prova dalla crisi sanitaria che è scaturita in seguito alla pandemia del nuovo coronavirus. A suggerirlo nel dettagliato è stato un lavoro di ricerca promosso dal Centro di Ricerca EngageMinds HUB che fa parte dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, in collaborazione con la Società Italiana di Management e Leadership in Medicina (SIMM) e con il Segretariato Italiano Giovani Medici (S.I.G.M.), condotta nelle prime quattro settimane dell’emergenza legata alla diffusione del Covid-19. Ne è emerso che sette operatori sanitari su dieci, cioè il 70%, impegnati in corsia nelle regioni italiane più colpite dall’epidemia hanno mostrato sintomi di burnout. Si tratta di un problema associato all’occupazione lavorativa per cui da maggio 2019 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ne ha riconosciuto lo status di sindrome. Alla sua origine ci sono i ritmi frenetici che possono spingere le persone a ritmi lavorativi molto pressanti, al punto che molti rischiano di cadere in una sorta di “esaurimento da lavoro”.

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