Coronavirus, contagio a Mondiali militari di Wuhan? Galli: impossibile

Salute e Benessere

L’infettivologo ha smentito questa ipotesi, spiegando che, in base alle valutazioni di tipo molecolare condotte, la circolazione del virus è iniziata solo a dicembre 2019

Le dichiarazioni di alcuni atleti che l’anno scorso hanno partecipato ai Giochi Mondiali Militari di Wuhan, svolti dal 18 al 27 ottobre, hanno sollevato alcuni dubbi sulla possibilità che in Cina il coronavirus (segui la DIRETTA di Sky TG24) circolasse già da prima di dicembre 2019. A far discutere è soprattutto la testimonianza di Matteo Tagliarol. “Ci siamo ammalati tutti, sei su sei nell'appartamento e moltissimi anche di altre delegazioni. Tanto che al presidio medico avevano quasi finito le scorte di medicine", ha raccontato lo schermidore. “Moltissimi atleti della delegazione italiana si sono ammalati di influenza. Quando sono rientrato ho avuto tosse e febbre per tre settimane”, ha aggiunto. Le sue dichiarazioni sono state in parte smentite dal campione di fioretto Valerio Aspromonte, che in un’intervista ad Adnkronos ha spiegato di aver dormito nella stessa stanza di Tagliarol e di non essersi ammalato. Sul tema è intervenuto anche Massimo Galli, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Ospedale Sacco di Milano, che ha definito impossibili dei contagi di coronavirus a ottobre 2019.

 

La posizione di Massimo Galli

 

Nel corso di un’intervista al TG4, Galli ha escluso la possibilità che il virus circolasse già a ottobre 2019. “In tal caso l’esplosione epidemica in Italia si sarebbe verificata molto prima”. L’esperto, inoltre, ha sottolineato che “in poco tempo il coronavirus, camminando sotto traccia, ha contagiato migliaia di persone in Italia: ciò è avvenuto all’inizio di febbraio e non prima. Se gli ipotetici casi avvenuti precedentemente fossero stati sostenuti da un virus come questo, di certo l’epidemia sarebbe iniziata prima. Se le persone ospedalizzate per polmonite avessero avuto questa infezione a dicembre, piuttosto che ai primi di gennaio, gli ospedali che li hanno ricoverati avrebbero avuto li stessi problemi che si sono verificati a Codogno e ad Alzano Lombardo, amplificando l’infezione”.

 

Un’ipotesi non supportata dai dati

 

Per l’infettivologo “sarebbe ora di smetterla di parlare di casi risalenti a prima di dicembre 2019: è un’eventualità priva di basi scientifiche e non ci sono dati in proposito”. Galli sottolinea che Covid-19 non è una malattia da casi isolati: quando si è manifestata, l’infezione ha contagiato centinaia di persone nell’arco di pochi giorni. “Tenete conto che le valutazioni di tipo molecolare, incluse le nostre, indicando che l’agente virale ha dato i suoi primi vagiti come virus umano tra la fine di ottobre e i primi di novembre, per poi avere un’esplosione dal punto di vista della moltiplicazione dei casi a partire da dicembre. Probabilmente gli atleti che hanno partecipato ai Giochi Mondiali Militari di Wuhan hanno avuto solo una brutta influenza”.

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