Negli scatti in bianco e nero, realizzati dai ricercatori dell'Università Statale di Milano, è possibile distinguere anche la famosa “corona” che conferisce il nome a questa famiglia di virus
Sono state pubblicate le prime immagini, ottenute al microscopio elettronico, del virus Sars-CoV-2 isolato in Lombardia. Il merito è del gruppo di ricerca coordinato dai docenti del dipartimento di Scienze biomediche e cliniche dell'Università Statale di Milano, Massimo Galli, Claudia Balotta e Gianguglielmo Zehender, in collaborazione con l’Anatomia Patologica diretta dalla professoressa Manuela Nebuloni, che aveva permesso l'isolamento del virus presso l'Ospedale Sacco di Milano.
Visibili le particelle virali
A darne notizia, un comunicato apparso sul sito internet dell’Università Statale di Milano. Sono due in particolare, gli scatti ottenuti dai ricercatori, in cui è possibile distinguere anche la famosa “corona” che dà il nome a questa famiglia di virus. Nelle immagini ottenute al microscopio elettronico, inoltre, si possono osservare le particelle virali attaccate alle membrane delle cellule, oltre alla loro tipica corona di glicoproteine superficiali. Come si legge nella nota, ad ottenere gli isolamenti sono stati i ricercatori Alessia Lai, Annalisa Bergna, Arianna Gabrieli e Maciej Tarkowski, mentre Antonella Tosoni e Beatrice Marchini sono stati capaci di effettuare le osservazioni al microscopio elettronico da cui sono poi scaturite le immagini.
La prima immagine
Per spiegare i dettagli relativi alle immagini in bianco e nero gli specialisti dicono che, nel primo dei due fotogrammi, sviluppato con un ingrandimento di 30000X, sono proprio visibili le particelle virali di Sars-Cov-2, indicate per una migliore comprensione dalle frecce rosse. Queste sono praticamente adese alle membrane sulla superficie e all'interno delle cellule utilizzate dai ricercatori per l'isolamento.
La seconda immagine
Nel secondo scatto diffuso, invece, i ricercatori hanno ricreato una combinazione di altre due immagini a diverso ingrandimento (50000X e 140000X) all’interno del quale sono visibili, sempre indicate dalle frecce rosse, “le particelle virali con la tipica ultrastruttura, caratterizzata dalla corona di glicoproteine superficiali”.
Il virus isolato al Sacco
Come spiega sempre l’ateneo milanese, il virus in questione è quello relativo allo studio basato sull'isolamento e la caratterizzazione dei genomi virali di 3 pazienti appartenenti al primo gruppo di 16 casi di Covid-19, provenienti dalla provincia di Lodi, in Lombardia, tra il 20 e il 21 febbraio 2020. Era stato quello il momento in cui era emerso il primo cluster italiano di trasmissione di Sars-Cov-2.