Coronavirus, da Google la mappa degli spostamenti nel mondo

Tecnologia
Google mappe (Google)

I dati raccolti dal colosso di Mountain View mostrano come si sono modificate le abitudini della popolazione in 131 Paesi, dopo l’introduzione di severe limitazioni agli spostamenti per cercare di arginare la diffusione della pandemia di Covid-19 

Google, utilizzando la stessa tecnologia che impiega da diversi anni per tenere informati gli utenti riguardo il traffico presente sulle strade o l’affollamento dei luoghi di maggiore interesse, ha attivato un servizio per monitorare gli spostamenti della popolazione mondiale durante la pandemia di coronavirus (LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA). In Italia, uno dei Paesi maggiormente colpiti dalla pandemia di Covid-19, secondo l’ultimo report nazionale redatto da Google, le visite a negozi e luoghi di svago, compresi i ristoranti e i cinema, hanno registrato una riduzione del 94%, mentre gli spostamenti diretti a mercati alimentari, magazzini alimentari, mercati agricoli, negozi di alimentari e farmacie si sono ridotti dell'85%. Il calo per le uscite dirette a parchi nazionali, spiagge pubbliche, porti turistici, parchi per cani, piazze e giardini pubblici è stato del 90%; mentre gli spostamenti per recarsi sul luogo di lavoro si sono ridotti del 63%. L’unica percentuale che ha registrato una crescita, come intuibile, è quella che riguarda gli spostamenti verso casa, con un +24%.  “Le autorità sanitarie ci hanno detto che questo tipo di dati potrebbe essere utile per prendere decisioni critiche”, scrive l'azienda nella pagina dedicata alla mappa degli spostamenti monitorati ad ora in 131 Paesi del mondo. Le informazioni emerse dalle analisi di Big G sono racchiuse in diversi “Community Mobility Reports” dedicati a ogni Nazione e aggiornati regolarmente. 

Come vengono raccolti i dati?

Google spiega che le informazioni, come avviene per altri suoi servizi, vengono create a partire da un insieme di dati "aggregati e anonimizzati" degli utenti con Cronologia delle posizioni attivata. Si tratta di "un'impostazione che è disattivata per default e che può essere disattivata in qualsiasi momento dal proprio Account Google e i dati si possono sempre eliminare dalla propria Cronologia". I dati raccolti dal colosso di Mountain View mostrano come si sono modificate nel tempo le abitudini della popolazione nelle aree maggiormente colpite dalla diffusione del nuovo virus, in relazione a una serie di luoghi suddivisi in categorie, come "negozi e attività ricreative", "generi alimentari e farmacie", "parchi", "stazioni di trasporto pubblico", "luoghi di lavoro" e "abitazioni".
"Mostreremo le tendenze su un arco di diverse settimane con le informazioni più recenti che si riferiscono a 48-72 ore prima della pubblicazione. L'aumento o la diminuzione delle visite apparirà in punti percentuale, mentre non saranno condivisi i numeri assoluti delle visite. Per proteggere la privacy delle persone, non verrà resa disponibile alcuna informazione personale identificabile, come la posizione di una persona, i contatti intercorsi o gli spostamenti”, spiega l’azienda.
"Data l'urgente necessità di tali informazioni ove possibile forniremo anche approfondimenti su aree geografiche più specifiche. Nelle prossime settimane lavoreremo per aggiungere altri paesi e aree".

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