Coronavirus, Iss: tra i deceduti le donne sono meno della metà

Salute e Benessere

A riferirlo è l’ultimo report, datato 17 marzo, emesso dall’Istituto Superiore di Sanità. Nel 68,3% dei casi è stata segnalata la coesistenza di più patologie diverse in uno stesso individuo 

Tra i deceduti in Italia con Covid-19 le donne sono meno della metà degli uomini. Il dato preciso, aggiornato al 17 marzo, è di 601 contro 1402, e la loro età è più alta rispetto a quella dei maschi (83.7 di media rispetto ai 79.5 degli uomini). E’ questo uno dei dati emersi dall’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, che viene aggiornato dagli esperti a mano a mano che emergono nuovi dati sull’emergenza legata alla diffusione del nuovo coronavirus. (LA SITUAZIONE IN ITALIA - MAPPE E GRAFICI)

Patologie, sintomi e complicanze

Tra le persone defunte, dicono gli esperti, è stata segnalata nel 68,3% dei casi la coesistenza di più patologie diverse in uno stesso individuo, tra patologie cardiovascolari, respiratorie, diabete, deficit immunitari, patologie metaboliche, oncologiche, obesità, patologie renali o croniche. L’ipertensione arteriosa (I CONSIGLI DELL'AIFA) con il 76,1% dei casi, è la patologia maggiormente presente, seguita da diabete mellito e cardiopatia ischemica. Per quanto riguarda poi i sintomi più comunemente osservati prima del ricovero nei pazienti deceduti con Covid-19 positivo, dispnea e febbre rappresentano quelli più frequenti, meno invece tosse, diarrea ed emottisi (l'emissione, con la tosse, di sangue rosso vivo proveniente dal tratto respiratorio). Il 5,2% delle persone, inoltre, non presentava alcun sintomo al momento del ricovero. L'insufficienza respiratoria è stata la complicanza più comunemente osservata in questo campione (97,2% di casi), poi il danno renale acuto (27,8%), seguita da danno cardiologico (10,8%) e sovrainfezione (10,2%). (SKY TG24 NELLA TERAPIA INTENSIVA DI CREMONA)

Altri dati del report

Ecco poi altri dati emersi dal report dell’Iss. Sono 17 i morti con un'età inferiore ai 50 anni, di cui 5 avevano meno di 40 anni, tutti di sesso maschile, in una fascia di età tra i 31 e i 39 anni, con gravi patologie pregresse. L'indagine epidemiologica segnala anche l'età media dei pazienti positivi al virus e deceduti è più alta di oltre 15 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno solo contratto l'infezione (80.5 anni deceduti, con infezione 63 anni). Mediamente i giorni che passano dall'insorgenza dei sintomi al decesso sono 8, mentre sono 4 quelli trascorsi dall'insorgenza dei sintomi al ricovero in ospedale e sempre 4 dal ricovero in ospedale al decesso. Il tempo trascorso dal ricovero in ospedale al decesso è risultato di un giorno più lungo in coloro che venivano trasferiti in rianimazione rispetto a chi non lo era. (VIA LIBERA A TEST PER VACCINO ITALIANO)

Le terapie più comuni

Un ultimo aspetto del rapporto descrive infine le terapie somministrate nei pazienti positivi e deceduti durante il ricovero: quella antibiotica è stata la più utilizzata (nell’83% dei casi), mentre meno utilizzata è stata quella antivirale (52%). In molti meno casi i medici si sono serviti, invece, della terapia steroidea (27%).  

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