Superbatteri, scoperto il segreto della resistenza agli antibiotici

Salute e Benessere
Batteri (Getty Images)

I risultati si devono a un team di ricercatori dell’Università di Liverpool, che è riuscito a identificare il responsabile della diffusione della resistenza su scala globale della Pseudomonas aeruginosa ai carbapenemi  

La resistenza dei superbatteri agli antibiotici, come recentemente sottolineato dal direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, rappresenta ancora oggi una minaccia per la salute globale per affrontare la quale è necessario
che i Paesi di tutto il mondo e l’industria farmaceutica collaborino tra loro al fine di promuovere gli studi nel settore, con l’obiettivo di arginare il fenomeno.
Su questo fronte, nuovi progressi arrivano dai risultati di un nuovo studio condotto da un team di ricercatori dell’Università Liverpool, che è riuscito a identificare il responsabile della diffusione della resistenza su scala globale a partire dall’inizio degli anni ’70 della Pseudomonas aeruginosa ai carbapenemi, una classe di antibiotici ad ampio spettro, ossia efficace contro diversi tipi di batteri. Si tratta di una famiglia di plastidi, ovvero piccoli filamenti circolari di Dna che si replicano indipendentemente dai cromosomi e che possono essere trasferiti ad altri batteri.

Utilizzata la tecnica del sequenziamento a lettura lunga

Per compiere lo studio, pubblicato sulla rivista specializzata Nature, gli esperti britannici, grazie alla collaborazione di ricercatori canadesi e thailandesi, tramite una tecnica di sequenziamento del genoma di "terza generazione”, chiamata sequenziamento a lettura lunga, sono riusciti a ottenere sequenze complete di due megaplasmidi che trasportavano grandi matrici di geni di resistenza agli antibiotici con evidenza di estesi eventi di duplicazione e ricombinazione. Il risultato è stato ottenuto in un ospedale in Tailandia.

I risultati dello studio

Come si legge sulle pagine della rivista specializzata, “la storia della famiglia di megaplasmidi, dedotta dall'analisi del database disponibile, suggerisce che i membri che trasportano più geni di resistenza risalgono almeno agli anni '70”.
"La resistenza antimicrobica è un enorme problema globale. Se vogliamo introdurre interventi per cercare di controllarla, è fondamentale capire come si evolve e si diffonde la resistenza attraverso popolazioni batteriche. Il nostro studio dimostra l'importanza di utilizzare le migliori procedure di sequenziamento e analisi dei dati ad alta risoluzione per rivelare segreti precedentemente nascosti tra l'enorme quantità di dati nei database esistenti”, ha spiegato Craig Winstanley, coordinatore dello studio.  

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