Mascherine FFP3 per coronavirus, quali sono e quando utilizzarle
Salute e BenessereLa crescita di casi di infezione da SARS-CoV-2 porta sempre più persone a dotarsi di dispositivi di protezione per ridurre il rischio di contagi. Le mascherine, però, possono essere utili in alcune circostanze. Ma non servono alle persone sane
Tra le misure adottabili a livello individuale per poter ridurre il rischio di essere contagiati o trasmettere un’infezione da coronavirus (LE ULTIME NOTIZIE SUL CORONAVIRUS) c’è l’utilizzo delle mascherine facciali, utili a coprire un’area che comprende naso, bocca e mento. Questi dispositivi proteggono da aerosol solidi e liquidi contenuti nell’aria respirata grazie a un apposito materiale filtrante. Le maschere, che gli esperti del Ministero consigliano solo in presenza di sintomi o se si assiste una persona contagiata, possono essere però di diverso tipo, ma soltanto quelle dotate di alcune caratteristiche sono realmente utili nei casi simili all’attuale diffusione del virus SARS-CoV-2 (I CONSIGLI DEL MINISTERO DELLA SALUTE): le mascherine FFP3, ad esempio, sono considerate le più adatte, anche se in alcune particolari circostanze, visto che, com’è giusto ricordare, non garantiscono una protezione totale da un possibile contagio.
Alle persone sane non servono
Come specificato anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, questi dispositivi medici non sono necessari a tutti. "Le mascherine alle persone sane non servono a niente, servono solo alle persone malate e al personale sanitario". Lo ha sottolineato ripetutamente Walter Ricciardi, membro dell'Oms e consulente del ministro Speranza.
Mascherine FFP3 per coronavirus: caratteristiche e quando usarle
Le mascherine FFP per il coronavirus (COSA C'È DA SAPERE), così come quelle di classe FFP2, sono certificate in conformità alla norma EN 149, che viene considerato uno standard necessario per essere certi della protezione fornita da questi dispositivi contro il rischio biologico. A spiegarlo è l’Associazione dei produttori e distributori dei dispositivi di protezione individuale (Dpi) o collettivi in una nota ufficiale, in cui si legge che le mascherine FFP3, con un’efficacia filtrante del 98% (rispetto al 92% garantito dalla classe FFP2), “sono sufficienti a garantire la prevenzione dai rischi biologici aereodispersi, in molte situazioni lavorative in ambito sanitario”. Come dimostra la diffusione di queste protezioni soprattutto nelle strutture sanitarie, in ottica coronavirus queste maschere sono utili, oltre che per gli operatori sanitari, per le persone che vivono nelle aree considerate focolaio e dunque zone rosse, come ad esempio il comune di Codogno nell’ambito dei primi casi segnalati in Italia. (LE PROCEDURE CORRETTE DI UTILIZZO)
Come usare una mascherina FFP3
In una guida diffusa dal Ministero della Salute diversi anni fa per l’uso corretto delle mascherine per la trasmissione del virus influenzale AH1N1v viene sottolineato come “un uso non corretto di mascherine e respiratori può aumentare, anziché ridurre, il rischio di trasmissione dell’infezione”. La protezione è infatti garantita quando il respiratore è “perfettamente adattato al viso”, un passaggio che secondo il sistema sanitario britannico (NHS) andrebbe mostrato da personale addestrato. Proprio per questo le mascherine FFP3 o FFP2 non sono consigliate per i bambini o per le persone con la barba, a causa “dell’impossibilità di un perfetto adattamento ai contorni del viso”, spiega il Ministero della Salute. Inoltre, un uso corretto delle mascherine prevede il lavaggio delle mani prima e dopo la rimozione di un respiratore, oltre a un’attenzione allo smaltimento di questi oggetti nella spazzatura, per essere certi che altre persone non entrino in contatto con le maschere fortuitamente. In particolare, il Ministero della Salute ricorda poi come l’utilizzo delle mascherine protettive debba essere “combinato con altre azioni di prevenzione/igiene personale e respiratoria”, quali:
- lavaggio frequente delle mani con acqua e sapone o, in alternativa, con detergenti a base di alcol;
-coprire naso e bocca con un fazzoletto quando si tossisce o starnutisce;
-evitare contatti tra le mani e occhi, naso, o bocca.
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