Giornata Nazionale del Gatto, quando e perché la celebriamo?

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Secondo un’antica credenza febbraio è il mese dei gatti e delle streghe e il numero 17 è stato indicato per sfatare tutti i miti legati alla sfortuna che hanno accompagnato la storia di questo felino

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Si celebra oggi 17 febbraio in Italia la Giornata Nazionale del Gatto, (LE RAZZE PIÙ INTELLIGENTI), dedicata ai milioni di mici che vivono con le famiglie italiane. Il giorno scelto per la ricorrenza, istituita nel 1990, non è casuale: febbraio, secondo un’antica credenza, è infatti “il mese dei gatti e delle streghe” e il numero 17, in base a tradizioni medioevali ancora abbastanza radicate nella cultura europea, viene spesso associato alla sventura, proprio come i gatti, soprattutto quelli neri. Ed è per sfatare questa diceria che è stato scelto proprio il giorno 17. Febbraio, inoltre, è il mese dell’Acquario, il segno zodiacale degli spiriti liberi, caratteristica spesso associata a questi felini, per natura selvatici ma anche grandi compagni e amici degli esseri umani.

Altre ricorrenze dedicate ai gatti

Anche altri Paesi hanno istituito una Giornata del Gatto. Quella della Polonia cade il 17 febbraio come in Italia ed è stata istituita nel 2006. Il Giappone la celebra il 22 febbraio, la Russia il 1° marzo e gli Stati Uniti in autunno, il 29 ottobre. La Giornata Internazionale del Gatto (o World Cat Day) cade invece d’estate, l’8 agosto. È nata da un’iniziativa dell’Ifaw (International Fund for Animal Welfare) e si è celebrata per la prima volta nel 2002. Nel 2020 la sua gestione è però passata in mano all’International Cat Care, associazione di beneficenza britannica dedicata ai felini domestici. 

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Secondo un'analisi della Coldiretti su dati Eurispes diffusa nel gennaio 2024, una casa italiana su tre (33%) ospita animali da compagnia come cani, gatti, uccellini, tartarughe e anche rettili, per un giro d'affari legato alla pet economy di circa 3,5 miliardi di euro a livello nazionale. Il 2023 ha comunque visto un calo degli animali accuditi nelle case, tornati ai livelli del pre-pandemia, dopo che l'effetto lockdown legato al Covid aveva fatto salire la presenza al 40%. Gli animali più diffusi sono i cani, ospiti nel 42% delle case, e i gatti nel 34%, largamente davanti a pesci, uccelli e tartarughe. Una presenza che ha ormai acquisito lo status di "uno di famiglia" come dimostra anche il fatto che il 13% di chi ha un animale ha preso in considerazione l'ipotesi di venir seppellito insieme, mentre il 20% ha addirittura pensato di destinargli una parte della propria eredità. Il 62% di chi ospita animali domestici spende mensilmente tra i 30 e i 100 euro e solo il 19% meno di 30 euro mensili, mentre il 15% di chi ha un animale gli dedica un budget che va dai 100 ai più di 300 euro al mese, secondo l'Eurispes. Ma c'è anche un 4% che sborsa più di 300 euro, una percentuale praticamente triplicata rispetto all'anno precedente.

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