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Meningite, Iss: epidemia evitabile, ma l’attenzione deve restare alta

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Agenzia Fotogramma)

Sul portale Epicentro, l’istituto spiega che grazie all’intervento rapido e massivo delle autorità sanitarie è possibile circoscrivere il focolaio. La vaccinazione resta la principale forma di prevenzione 

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Parlando dei casi di meningite che si sono verificati in Lombardia nel corso dell’ultimo mese, l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) dichiara sul portale online Epicentro che l’intervento rapido e massivo delle autorità sanitarie potrebbe permettere di circoscrivere il focolaio ed evitare un’epidemia su larga scala. Tuttavia, poiché il vaccino contro il meningococco inizia ad avere efficacia dopo 15-20 giorni dalla sua somministrazione, nelle prossime settimane potrebbero verificarsi altri casi. Per questa ragione “l’attenzione deve rimanere alta sia nel caso specifico del focolaio di Bergamo sia nel caso di eventuali casi isolati che si potrebbero verificare”.

La task force attivata dal ministero della Salute

Per fare il punto della situazione, lo scorso 7 gennaio si è svolta una riunione della task force attivata dal ministero della Salute per rispondere al focolaio lombardo, della quale fanno parte anche l’Istituto Superiore di Sanità, che supporta la diagnosi e la genotipizzazione dei campioni, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e la Conferenza Stato-Regioni e delle autorità sanitarie locali e regionali. Nel corso dell’incontro sono stati riepilogati i casi che si sono verificati a partire da dicembre 2019.

I casi di meningite nel Bergamasco

Il primo caso segnalato ha manifestato i primi sintomi il 2 dicembre 2019 ed è deceduto il giorno successivo per sepsi meningococcica. La persona colpita dall’infezione non era vaccinata contro il meningococco di tipo C. Anche il secondo caso, non letale, apparteneva allo stesso genotipo. Dopo i primi due episodi, l’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo ha avviato la chemioprofilassi per i contatti stretti dei pazienti e una campagna di vaccinazione di massa nell’area interessata. Il 21 dicembre è stato segnalato un terzo caso, che è risultato positivo al meningococco C. Il quarto caso ha manifestato i primi sintomi dell’infezione il 2 gennaio 2020 ed è deceduto il giorno successivo. Il quinto caso registrato non è correlato ai primi quattro, in quanto è stato causato meningococco di sierogruppo B.

La meningite in Italia

Ogni anno si registrano in Italia in Italia circa 200 casi di meningite. La vaccinazione rappresenta la principale forma di prevenzione e il modo migliore per limitare la circolazione della patologia nella popolazione ed è fortemente consigliata per i bambini e gli adolescenti (il vaccino può comunque essere somministrato a ogni età). L’Iss sottolinea che quando si verificano dei casi concentrati nel tempo e nello spazio è essenziale avviare degli interventi mirati e specifici di sanità pubblica, come la campagna vaccinale attualmente in corso.