Meditare può aiutare a commettere meno errori

Salute e Benessere
Dormire (Getty Images)

È quanto emerge dai risultati di una nuova ricerca condotta dai ricercatori della Michigan State University. Gli esperti hanno monitorato gli effetti di una specifica forma di meditazione su oltre 200 partecipanti 

Come dimostrato da vari studi, la meditazione è un toccasana per il benessere interiore: 15 minuti al giorno aiutano a combattere lo stress, migliorano la consapevolezza di sé e del mondo intorno e favoriscono le emozioni positive. Da una nuova ricerca, condotta dai ricercatori della Michigan State University, questa attività potrebbe anche permettere di non commettere gli errori solitamente associati alla fretta e di ricordare più facilmente gli appuntamenti o i momenti importanti. Dai risultati dello studio, pubblicati sulle pagine della rivista di settore Brain Sciences, emerge che un certo tipo di attività meditativa, focalizzata sui sentimenti, sui pensieri e sulle sensazioni, può alterare l’attività cerebrale in modo tale da rendere più semplice riconoscere gli errori ed evitarli.

Gli effetti della meditazione a monitoraggio aperto

Jeff Lin, il coautore dello studio, spiega che, a differenza delle forme di meditazione che si focalizzano sul respiro, quella a monitoraggio aperto è differente, in quanto porta a prestare attenzione a tutto ciò che accade nella mente e nel corpo. “L’obiettivo è quello di sederti in silenzio e prestare molta attenzione a dove viaggia la mente senza essere troppo preso dallo scenario”, prosegue l’esperto. Per indagare gli effetti di questa forma di meditazione, gli autori dello studio hanno monitorato la risposta agli errori di oltre 200 persone. I partecipanti, che in precedenza non avevano mai meditato, hanno svolto l’attività per circa 20 minuti e nel frattempo i ricercatori hanno misurato la loro attività cerebrale tramite l’elettroencefalografia (EEG). Le persone coinvolte nella ricerca sono poi state sottoposte un test volto a valutare la loro risposta agli errori. Il team di ricerca ha notato che circa mezzo secondo dopo ogni sbaglio si verifica uno specifico segnale di errore, che altro non è che il suo riconoscimento cosciente. I risultati dello studio indicano che la forza di questo impulso è maggiore in chi medita. 

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