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Rosolia, più della metà dei bambini nel mondo sono protetti

Salute e Benessere

Ma 3 su 10 non hanno ancora accesso ai vaccini. A dirlo è l’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sul tema, che ha anche sottolineato come siano in aumento i Paesi che l’hanno debellata 

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La rosolia fa sempre meno paura nel mondo, è stata debellata in ben 80 Paesi ma, sebbene siano evidenti i progressi nella riduzione della malattia, 3 bambini su 10 non sono ancora protetti. A dirlo è l’ultimo rapporto sul tema dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), che sottolinea però un dato altamente positivo: per la prima volta, oltre la metà di tutti i bambini del mondo sono protetti contro il virus della rosolia debilitante. Tutti i progressi in materia, sottolineano gli esperti, sono stati raggiunti attraverso l'ampliamento dell'accesso al vaccino contro la rosolia, soprattutto nei paesi a basso reddito. Questo vaccino ha dimostrato di prevenire oltre il 95% delle infezioni.

Una malattia gravemente debilitante

Per la maggior parte dei bambini e degli adulti, la rosolia è un'infezione lieve, che causa poco più di una lieve febbre e al massimo un'eruzione cutanea. Tuttavia, in alcuni casi, può comportare importanti rischi per la salute, ad esempio quando una donna lo contrae durante la gravidanza. Il 90% delle donne che soffrono di rosolia all'inizio della gravidanza la trasmetterà ai loro bambini non ancora nati e l’infezione può anche portare ad un aborto spontaneo, oppure alla sindrome da rosolia congenita (CRS) nel bambino, una condizione che include gravi difetti alla nascita e una disabilità che dura per tutta la vita, legata a disturbi della vista e dell'udito, oltre a difetti cardiaci. In particolare la sordità si verifica in circa i due terzi di tutti i bambini nati con CRS.

L’importanza del vaccino

In molti Paesi, continua il rapporto dell’OMS, grazie alla vaccinazione la rosolia e la sindrome da rosolia congenita sono diventate malattie superate. Ma, specificano gli specialisti, le malattie prevenibili con il vaccino possono riaffiorare rapidamente, in qualsiasi luogo in cui le persone non sono vaccinate. “Non c'è spazio per l'autocompiacimento. Anche nei Paesi che hanno eliminato la malattia, il lavoro non è ancora finito. L'unico modo per garantire protezione totale contro la rosolia è assicurarsi che tutti i bambini siano vaccinati contro di essa, insieme alla garanzia che funzionino i sistemi di sorveglianza tanto da rilevare rapidamente i casi e agire rapidamente per fermare la diffusione, in particolare per le donne in gravidanza", ha detto la dottoressa Shalini Desai, esperta di rosolia presso l'OMS e tra i principali autori del rapporto. Come ricordano i medici, la rosolia è stata una malattia devastante. Prima dell'introduzione del vaccino, nel 1964 gli Stati Uniti hanno avuto un grave focolaio con 12,5 milioni di infezioni, causando più di 20.000 casi di CRS e oltre 11.000 aborti spontanei. Da allora la rosolia è stata eliminata dagli Stati Uniti, ma gravi focolai si ripresentano altrove, incluso, di recente, il Giappone nel 2018-19. A livello globale, si stima che circa 100mila bambini nascano con CRS ogni anno.

I Paesi che hanno debellato la rosolia

Stando ai Paesi nel mondo in cui il virus della rosolia non circola da più di 12 mesi, di recente si sono aggiunti Australia, Bahrain, Brunei, Bulgaria, Iran, Kirghizistan e Oman. Nonostante i progressi significativi però, 26 paesi devono ancora introdurre il vaccino contro la rosolia: le maggiori lacune persistono in Africa, dove circa 6 paesi su 10 devono ancora rendere il vaccino di routine disponibile per i bambini. In Italia i casi sono in calo rispetto al 2017, ma ancora se ne sono registrati 20 nel 2018. Dato che ci vede terzi peggiori in Europa dopo Germania e Polonia. I numeri, comunque, sono confortanti. Nell'ultimo studio sull'eliminazione della rosolia dell'OMS e del CDC, con dati per il 2016, era stato stimato che il 47% dei bambini era protetto contro la rosolia. Nel 2018, questa cifra è salita al 69%. Dal 2000, poi, altri 69 paesi hanno reso disponibile il vaccino contro la rosolia per i bambini all’interno dei loro programmi nazionali di immunizzazione, portando il totale a 168 dei 194 stati membri dell'OMS.