Tumore al polmone con mutazione genetica: nuova diagnosi di precisione

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Immagine di archivio (Getty Images)

Un nuovo studio dimostra l’efficacia della biopsia liquida: con un esame del sangue è possibile individuare il cancro al polmone Alk+ e selezionare i pazienti candidabili alla terapia a bersaglio molecolare. Si attendono ora ulteriori conferme

Il tumore al polmone Alk+, causato da una specifica alterazione genetica, si potrà diagnosticare con una biopsia liquida molto meno invasiva rispetto ai metodi utilizzati in passato. Un semplice esame del sangue basterà infatti a identificare le particolari caratteristiche molecolari della neoplasia, con maggiori possibilità di terapie mirate e tempestive. L’importante novità emerge dallo studio Bfast, presentato durante il Congresso di oncologia di Barcellona Esmo. Attraverso la biopsia liquida, i ricercatori hanno individuato i pazienti candidabili al trattamento con la terapia a bersaglio molecolare attraverso alectinib.

Biopsia liquida, nuova diagnosi per il tumore al polmone Alk+

Secondo Silvia Novello, professore di Oncologia medica all’Università degli Studi di Torino, la nuova biopsia liquida può fornire importanti informazioni “sulla sensibilità delle cellule tumorali alle nuove terapie-target di nuova generazione”. L’esame utilizzato nello studio Bfast riesce infatti a invidiare piccolissime particelle rilasciate nel sangue dalle cellule cancerose del tumore al polmone non a piccole cellule positivo al riarrangiamento del gene Alk. Attualmente, i test diagnostici diffusi e basati sull’analisi di un campione di tessuto tumorale risultano in molti casi invasivi e quindi non sempre utilizzabili; di conseguenza può essere complicato giungere a una diagnosi corretta.

Alternativa efficace all’analisi del tessuto tumorale

Novello spiega che lo studio Bfast evidenzia che “il tasso di risposta al trattamento con alectinib è sicuramente in linea con quanto riscontrato nel precedente studio registrativo Alex, se non superiore visto che si assesta intorno al 92% contro l’82% per lo studio Alex”. Quest’ultimo utilizzava come tecnica diagnostica l’analisi tissutale del tumore al polomone Alk+, il che significa che la nuova biopsia liquida proposta dai ricercatori sarebbe almeno efficace in egual misura. I ricercatori attendono ora i risultati delle altre coorti che, se coerenti con quelli ottenuti, confermeranno l’efficacia dell’innovativo approccio diagnostico. Recentemente, uno delle maggiori svolte nella cura del cancro al polmone Alk+ aveva riguardato proprio la capacità di individuare le mutazioni genetiche che consentono alla malattia di progredire. Tuttavia, la strada verso nuove possibilità terapeutiche era stata ostacolata dalla difficoltà di ottenere campioni del tumore, un problema che potrebbe ora essere risolto dalla biopsia liquida. 

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