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Casi e-cig in Usa: acetato di vitamina E tra i primi sospettati

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

Le indagini delle autorità in seguito alle malattie polmonari associate alla sigaretta elettronica hanno rilevato la presenza della sostanza in quasi tutti i liquidi a base di cannabis ‘svapati’ da chi si è sentito male 

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Le indagini delle autorità sanitarie statali e federali statunitensi hanno individuato l’acetato di vitamina E tra le sostanze sospette che potrebbero essere responsabili degli oltre 350 casi di problemi polmonari associati all’uso della sigaretta elettronica. Si tratta di un additivo normalmente usato come integratore nutrizionale, non approvato tuttavia per l’inalazione, che è stato trovato in moltissimi dei campioni ottenuti da prodotti a base di cannabis che erano stati utilizzati dalle persone colpite da malori, come spiegato dal Washington Post. In seguito al repentino aumento di questi casi, le autorità avevano infatti iniziato a guardare con maggiore attenzione ai possibili contaminanti.

Acetato di vitamina E non approvato per inalazione

Secondo il Washington Post la Food and Drug Administration sta ora indagando con attenzione sull’acetato di vitamina E, un olio trovato all’interno dei liquidi alla marijuana ‘svapati’ con la sigaretta elettronica da quasi tutte le persone che sono state soggette a problemi polmonari nello Stato di New York. La sostanza è ritenuta innocua a contatto con la pelle e anche per ingestione, visto che è utilizzata anche come supplemento nutrizionale, eppure non ci sono studi che accertino i possibili effetti riguardanti l’inalazione. Stando alle indagini effettuate fino a questo momento, l’acetato di vitamina E sarebbe il primo elemento comune a quasi tutti i campioni ottenuti dai prodotti associati ai casi di malattia in tutto il Paese ma, come spiega il Washington Post, secondo le autorità sarebbe ancora troppo presto per capire se l’olio sia effettivamente responsabile dei ricoveri avvenuti.

Un’indagine complessa

Pochi giorni fa il Centers for Disease Control and Prevention aveva sottolineato come l’indagine riguardante le possibili sostanze nocive presenti nelle sigarette elettroniche fosse piuttosto complessa, poiché “non sappiamo cosa stiamo cercando”, come spiegato dal Washington Post. Le vittime dei problemi polmonari hanno infatti affermato di aver inalato  prodotti molto diversi tra loro, un fattore che complica il lavoro delle autorità. L’acetato di vitamina E è al momento un possibile indiziato in virtù della presenza riscontrata nella maggior parte dei campioni analizzati, ma ciò non implica necessariamente un nesso causale tra la sostanza e i casi di malattia. Intanto, un comunicato dello Stato di New York invita gli utilizzatori di sigarette elettroniche a non “utilizzare prodotti non regolati comprati per strada”, che potrebbero essere a rischio, oltre a non “modificare i prodotti per svapare o aggiungere sostanze non previste dai produttori”.