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Morbillo, secondo l'Oms quasi triplicati i casi nel 2019

Salute e Benessere

Nel periodo che va da gennaio a luglio 2019 si sono verificati nel mondo 364.808 casi. Nello stesso periodo dell'anno scorso ne erano stati segnalati 129.239. Ecco tutti i numeri del report 

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I focolai di morbillo continuano a diffondersi rapidamente in tutto il mondo. Lo afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha pubblicato un dettagliato report che pur fornendo una forte indicazione delle tendenze generali, riporta dati mensili di sorveglianza provvisori e incompleti, poiché molti Paesi, in particolare quelli che hanno riscontrato focolai gravi, continuano a riferire dati e condurre test di laboratorio. Stando ai dati fin qui raccolti, comunque, è emerso che solo nei primi sei mesi del 2019 i casi di morbillo segnalati sono i più alti in assoluto rispetto al 2006, con focolai che mettono a dura prova i sistemi sanitari e provocano gravi malattie, disabilità e decessi in molte parti del mondo. E’ stato riscontrato in tutto il mondo un numero di casi quasi tre volte superiore ai casi segnalati rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Oltre 360mila casi nel mondo nel 2019

Come si può leggere nel focus approfondito dedicato al tema, il morbillo, la cui trasmissione l’Oms ricorda essere tipicamente stagionale, con un picco in primavera nei climi temperati e dopo la stagione delle piogge ai tropici, nel periodo che va dall’1 gennaio al 31 luglio 2019 si è verificato in 182 Paesi nel mondo per un totale di 364.808 casi segnalati. Nello stesso periodo dell'anno scorso, sono stati segnalati invece 129.239 casi di morbillo da 181 paesi. In particolare l’Africa ha registrato un aumento del 900% (pari a 10 volte) rispetto allo stesso periodo del 2018, l’Europa del 120% (un aumento pari a due volte), l’area definita come quella del Mediterraneo orientale che indica i paesi geograficamente ad est del Mar Mediterraneo ha riscontrato un aumento del 50% (pari a 1,5 volte), l’area del Pacifico occidentale un aumento del 230% (pari a tre volte), la Regione del Sud-Est asiatico e quella americana infine hanno visto ciascuna una riduzione del 15% nei casi segnalati.

Il dato riguardante Europa e Stati Uniti

Gli Stati Uniti hanno riportato il numero più alto di casi di morbillo negli ultimi 25 anni. In Europa invece ci sono stati quasi 90.000 casi segnalati nei primi sei mesi di quest'anno, dato che supera i casi registrati per l'intero 2018 (84.462) ed il più alto in questo decennio in corso. Proseguendo nell’analisi, l’Oms afferma che nella Repubblica Democratica del Congo, in Madagascar e nell'Ucraina sono stati registrati il maggior numero di casi per il 2019. Anche se i casi sono diminuiti drasticamente in Madagascar negli ultimi mesi a seguito di efficaci campagne di vaccinazione contro il morbillo, mettendo in evidenza come l'efficacia della vaccinazione sia fondamentale nel porre fine alle epidemie e proteggere la salute. Grandi focolai inoltre sono attualmente in corso in Angola, Camerun, Ciad, Kazakistan, Nigeria, Filippine, Sudan del Sud, Sudan e Tailandia. I maggiori focolai, stando ai dati, si sono verificati in Paesi con bassa copertura vaccinale contro il morbillo, fattore che ha lasciato un gran numero di persone vulnerabili alla malattia. Allo stesso tempo però, si sono verificate epidemie anche in Paesi con alti tassi di vaccinazione nazionali: questo è spiegato, secondo gli esperti, dalle disuguaglianze nella copertura vaccinale, dalle lacune e dalle disparità tra le comunità, le aree geografiche e le fasce d'età. Quando un numero sufficiente di persone che non sono immuni sono esposte al morbillo, questo può diffondersi molto rapidamente.

La copertura dei vaccini

Il morbillo è quasi del tutto prevenibile con due dosi di vaccino, ricorda il report dell’OMS. Sono necessari alti tassi di copertura vaccinale, pari al 95% a livello nazionale e all'interno delle comunità per garantire che il morbillo non sia in grado di diffondersi. Secondo i dati sulla copertura dell'OMS e dell'UNICEF pubblicati a luglio 2019, l'86% dei bambini ha ricevuto la prima dose di vaccino contro il morbillo e il 69% la seconda. Ciò significa che nel 2018 circa 20 milioni di bambini non hanno ricevuto vaccino contro il morbillo attraverso i loro programmi di vaccinazione. Inoltre, 23 Paesi non hanno ancora introdotto la seconda dose di vaccino contro il morbillo nel loro programma nazionale obbligatorio.

Le raccomandazioni per chi viaggia

L'OMS esorta tutti i Paesi del mondo a garantire che le vaccinazioni contro il morbillo siano aggiornate, con due dosi necessarie per proteggersi dalla malattia e di controllare lo stato di vaccinazione dei propri abitanti nei casi in cui si mettano in viaggio in zone a rischio. Secondo le ultime raccomandazioni, tutti le persone sopra i 6 mesi di età devono essere protette dal morbillo prima di recarsi in un'area in cui il morbillo è un potenziale pericolo. L’OMS raccomanda che chiunque non sia sicuro del proprio stato di vaccinazione si consulti con il proprio medico e che i viaggiatori vengano vaccinati contro il morbillo almeno 15 giorni prima del viaggio che hanno in programma di effettuare, se la vaccinazione non è mai stata eseguita prima.