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Scoperte nel fegato delle cellule simili alle staminali

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Ansa)

In futuro potrebbero essere utilizzate per consentire la rigenerazione dei tessuti dell’organo, riducendo così la necessità di trapianti 

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Durante uno studio condotto dai ricercatori del King’s College di Londra è emerso che anche il fegato ha delle cellule simili alle staminali: in futuro potrebbero essere utilizzate per permettere la rigenerazione dei tessuti, riducendo così la necessità di trapianti. La scoperta è stata descritta dagli autori della ricerca sulle pagine della rivista specializzata Nature Communications. Il team di esperti ha individuato queste peculiari cellule, finora sconosciute, durante l’analisi del Dna di cellule fetali e adulte prelevate dal fegato. In particolare sono state rinvenute le cosiddette “cellule progenitrici epatobiliari ibride” (hepatobiliary hybrid progenitor cell, o HHyP), del tutto simili ad altre unità biologiche scoperte nei topi e dotate della capacità di rigenerare il tessuto del fegato. “Per la prima volta abbiamo visto che delle cellule con proprietà simili alle staminali potrebbero esistere nel fegato umano”, spiega Tamir Rashid, uno degli autori dello studio. “Ciò potrebbe aprire la strada a una serie di applicazioni in medicina rigenerativa per il trattamento di malattie del fegato, inclusa la possibilità di evitare il ricorso al trapianto", conclude l’esperto.

Individuato un legame tra il tumore del fegato e la salute della bocca

Nel corso di un altro studio, i ricercatori della Queen's University di Belfast sono riusciti a dimostrare che le cattive condizioni di salute della bocca sono associate a un rischio più alto del 75% d carcinoma epatocellulare, il tumore epatico più comune. Per arrivare a questa conclusione, gli esperti hanno tenuto sotto controllo per parecchi anni quasi 469 mila persone nel Regno Unito, monitorando vari parametri di salute del cavo orale, tra cui il sanguinamento gengivale e la perdita dei denti, e annotando tutti i casi di tumore del tratto digerente diagnosticati durante il periodo di follow up, come il cancro del colon o del fegato. Dall’analisi dei risultati è emersa un’associazione tra la scarsa salute della bocca e il rischio di sviluppare un carcinoma epatocellulare.