Il National Institute of Health statunitense ha dato il via alla fase 3 dello studio Mosaico: si valuterà se il vaccino può indurre una risposta immunitaria efficace contro il virus
Il National Institute of Health (Nih) compie un passo importante nella lotta all’Aids, dando ufficialmente il via alla fase 3 della sperimentazione di un vaccino in grado di prevenire il virus Hiv. È stato lo stesso istituto sanitario statunitense ad annunciare la novità sul proprio sito, spiegando che i test si svolgeranno in Sud America, Nord America ed Europa. L’Italia sarà coinvolta nel progetto attraverso la partecipazione dell’Ospedale San Raffaele di Milano, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena e l’Istituto nazionale malattie infettive di Roma Lazzaro Spallanzani.
Test finale per il vaccino contro l’Hiv
La fase 3 di sperimentazione avviata dal Nih e i suoi partner, chiamata Mosaico, coinvolgerà in totale 3800 individui maschi sieronegativi tra i 18 e i 60 anni che hanno rapporti sessuali con uomini o persone transgender. L’obiettivo dei test è valutare se la somministrazione del vaccino sia in grado di indurre una risposta immunitaria contro diversi ceppi di Hiv, impedendo così l’acquisizione del virus. Allo stesso tempo, spiega il National Institute of Health, uno studio complementare chiamato Imbokodo, lanciato nel 2017 e attualmente in corso, coinvolgerà le donne in cinque paesi africani con il medesimo obiettivo. Otre agli Stati Uniti e l’Italia, alla fase 3 di Mosaico prenderanno parte anche Argentina, Brasile, Messico, Perù, Polonia e Spagna.
Hiv: vaccino sicuro per popolazione più a rischio
Come spiegato da Anthony Fauci, direttore del Niaid, lo scopo della sperimentazione è quello di sviluppare “un vaccino sicuro ed efficace che sia utilizzabile dalla popolazione più vulnerabile al virus. Garantire che i vaccini sperimentali siano valutati in popolazioni diverse è critico per raggiungere questo obiettivo”. Parallelamente a Mosaico e Imbokodo, è in corso in Sudafrica la fase 2b/3 dello studio HVTN 702, sponsorizzato sempre dal Nih e volto a testare una nuova versione di un vaccino già sperimentato nel 2009, l’unico che fino ad oggi “ha mostrato una modesta protezione contro il virus Hiv”.