i-Gym, la prima palestra italiana hi-tech per bambini con disabilità visiva
Salute e BenessereIl progetto è nato da un accordo tra l’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) e la Fondazione Istituto Neurologico Nazionale Casimiro Mondino di Pavia
Per garantire il corretto sviluppo delle funzioni motorie dei bambini e dei ragazzi non vedenti e ipovedenti è stato avviato il progetto da un milione di euro i-Gym, nato da un accordo tra l’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) e la Fondazione Istituto Neurologico Nazionale Casimiro Mondino di Pavia. L’obiettivo è creare la prima palestra italiana hi-tech, interattiva e multisensoriale. Per testare le tecnologie alla base di i-Gym, Iit e Fondazione Mondino assumeranno 4 ricercatori e svilupperanno un laboratorio congiunto. Il progetto, della durata di cinque anni, è coordinato da Sabrina Signorini, del Centro di neuroftalmologia dell'età evolutiva della Fondazione Mondino, e da Monica Gori, dell’Unità di ricerca per persone con disabilità visiva dell’Istituto Italiano di Tecnologia.
Le attività in sviluppo per i-Gym
Una delle attività che verranno sviluppate per i-Gym sarà una nuova versione di Pac-Man: i bambini con disabilità visive indosseranno dei sensori e riceveranno degli stimoli multisensoriali che li aiuteranno a orientarsi nello spazio. Inoltre, i ricercatori sono al lavoro su delle colonne sensoriali che potranno aiutare i neonati con deficit visivo a imparare a camminare, tramite l’utilizzo di luci, colori e vibrazioni. "A causa di disabilità visive i bambini ipovedenti e non vedenti imparano infatti a camminare più tardi, compromettendo così il loro normale sviluppo”, spiegano i responsabili di i-Gym. “Oggi non esistono dispositivi che possano essere usati a partire dalla nascita, ed è quindi fondamentale intervenire precocemente per facilitare il corretto sviluppo delle loro funzioni motorie, sociali e cognitive".
Un nuovo approccio alla riabilitazione
Monica Gori spiega che grazie allo sviluppo di sistemi multisensoriali sarà possibile rendere i tradizionali approcci di riabilitazione maggiormente tecnologici. “Grazie ai sensori indossabili con suoni, vibrazioni e luci, i bambini potranno imparare, divertendosi a esplorare lo spazio intorno a loro e a evitare gli ostacoli”, dichiara l’esperta. I dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) indicano che in tutto il mondo sono 19 milioni i bambini con disabilità visive serie.