L'Intelligenza Artificiale predice morti premature meglio dell’uomo
Salute e BenessereLo afferma uno studio dell’Università di Nottingham: gli algoritmi hanno predetto con buona precisione i decessi causati da malattie croniche in un gruppo di 500.000 soggetti di mezza età
Le persone affette da malattie croniche potranno sapere in anticipo se queste condizioni rischiano di portare a morte prematura, adottando le giuste contromisure per tempo. Il merito è dell’Intelligenza Artificiale, come spiegano i ricercatori dell’Università di Nottingham in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Plos One. Grazie ad algoritmi di apprendimento automatico, il sistema messo a punto dal team dell’ateneo inglese è stato capace di prevedere il rischio di decessi anticipati in soggetti di mezza età in modo più preciso rispetto ai modelli proposti in precedenza dall’uomo. Si tratta di un risultato prezioso che potrebbe aprire a nuovi importanti progressi in ambito di prevenzione sanitaria.
Intelligenza Artificiale: come ha previsto le morti premature
Sono svariate le ricerche svolte negli ultimi anni che mostrano il potenziale dell’Intelligenza Artificiale nel settore medico. In particolare, gli esperti guardano alle tecnologie basate sul ‘machine learning’, o apprendimento automatico, in grado di migliorare l’accuratezza delle proprie previsioni grazie a una sorta di ‘allenamento’ che prevede l’inserimento nei sistemi di grandi quantità di dati. Consapevoli delle promesse già evidenziate in precedenza, il team dell’Università di Nottingham guidato da Stephen Weng ha lavorato “per diversi anni per migliorare la precisione della previsione computerizzata dei rischi di salute nella popolazione”, come spiega lo stesso ricercatore. Il risultato è stato un sistema che integra “modelli di predizione del rischio che tengono conto di un’ampia gamma di fattori demografici, biometrici, clinici e legati allo stile di vita per ogni individuo, monitorando persino il consumo giornaliero di frutta, verdura e carne”.
Algoritmi più precisi dei modelli umani
Per ‘allenare’ il sistema di Intelligenza Artificiale i ricercatori hanno utilizzato i dati sulla salute di oltre mezzo milione di persone dai 40 ai 69 anni, ricavati dal Uk Biobank. Dopo alcuni anni, il team ha incrociato le previsioni sulle morti premature eseguite dagli algoritmi ai dati riguardanti la mortalità delle persone analizzate ottenuti dall’Ufficio nazionale di statistica britannico, dal Uk cancer registry e da statistiche relative ai ricoveri ospedalieri. “Abbiamo scoperto - afferma Weng - che gli algoritmi di apprendimento automatico erano più precisi nel prevedere la morte dei modelli standard sviluppati da esperti umani”, con una particolare accuratezza nei casi riguardanti malattie cardiovascolari. Stando a quanto riporta lo studio l’Intelligenza Artificiale avrebbe permesso di predire correttamente migliaia di decessi: in attesa di ulteriori ricerche che confermino l’efficacia degli algoritmi, gli esperti sostengono che queste tecnologie possano giocare un ruolo “vitale nello sviluppo di futuri strumenti in grado di mettere a disposizione medicine personalizzate, adattando la gestione dei rischi ad ogni singolo paziente”.