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Il declino del cervello si combatte mangiando i funghi

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

Secondo un nuovo studio durato 6 anni, 300 grammi di funghi a settimana diminuirebbero del 50% il rischio di declino cognitivo. La chiave è la presenza dell’ergotioneina 

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Mangiare regolarmente dei funghi sarebbe uno dei trucchi per mantenere il cervello giovane e in salute, abbassando il rischio di deficit mentali che possono condurre alla demenza o altre patologie. L’inaspettato legame è emerso da uno studio durato ben sei anni e condotto dalla National University of Singapore, che ha coinvolto oltre 600 adulti in un esperimento che evidenziato l’efficacia dei funghi nel contrastare il declino cognitivo. In particolare, a finire sotto la lente d’ingrandimento dei ricercatori, è stata l’ergotioneina una sostanza che può essere assunta attraverso una semplice dieta e possederebbe proprietà antiossidanti e antinfiammatorie sorprendenti.

L’effetto dei funghi sul declino cognitivo

Le piccole dimenticanze o perdite di attenzione possono rientrare per gli over 60 tra i sintomi del cosiddetto disturbo neurocognitivo minore (MCI), una fase che in molti casi può poi sfociare nella demenza. Si tratta però di cambiamenti graduali e sottili, visto che come spiega Lei Feng, a capo della ricerca, “le persone con MCI riescono a svolgere le normali attività quotidiane”. Per questo, prima di sottoporre più di 600 cinesi oltre i 60 anni all’esperimento, il team ha condotto svariati test per misurare lo stato delle abilità cognitive di queste persone, allo scopo di individuare eventuali deficit già presenti. I partecipanti sono stati seguiti in totale dal 2011 al 2017, un periodo durante il quale i ricercatori hanno notato come il consumo di almeno 300 grammi di funghi a settimana riducesse del 50% le possibilità di essere soggetti a declino cognitivo.

Ergotioneina, possibile segreto per una mente sana

I risultati ottenuti, pubblicati anche sul Journal of Alzheimer’s Disease, suggeriscono che proprio l’ergotioneina, contenuta nei sei tipi di funghi mangiati dai partecipanti, possa rappresentare la chiave per una mente più sana. In uno studio precedente, infatti, persone che soffrivano di MCI presentavano livelli della sostanza più bassi rispetto ai soggetti in salute. Secondo Feng il legame individuato tra i funghi e una minore possibilità di deficit mentali è “sorprendente e incoraggiante: sembra che un ingrediente molto comune possa avere straordinari effetti sul declino cognitivo”. Il team della National University of Singapore è ora al lavoro per una sperimentazione clinica che riguarda soltanto l’ergotioneina, per cercare di riconfermarne i benefici, trasformandola così in una vera e propria arma da utilizzare contro il declino delle capacità mentali.