Sedentarietà, il consumo di cibi ricchi di additivi può incrementarla

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Immagine di archivio (Getty Images)

Lo indicano i risultati di uno studio sul tema condotto dal dottor Wanpen Vongpatanasin della UT Southwestern Medical Center di Dallas 

Secondo un recente studio, condotto dal dottor Wanpen Vongpatanasin della UT Southwestern Medical Center di Dallas (Texas), tra le cause della sedentarietà potrebbe rientrare anche l’eccessivo consumo di cibi ricchi di additivi e conservanti, tra cui gli alimenti surgelati, le carni lavorate e le bibite. La ricerca, pubblicata sulla rivista Circulation, ha evidenziato che negli animali l’assunzione dei fosfati riduce la capacità di movimento, impoverendo i muscoli di energia. Nell’uomo, invece, è associata a una minore propensione all’attività fisica. I risultati dello studio evidenziano che circa un terzo delle persone consuma quotidianamente una quantità di fosfati tra le tre e le quattro volte superiore ai 700 milligrammi consigliati.

Gli effetti di conservanti e additivi sull’organismo

I ricercatori hanno studiato gli effetti di una dieta ricca di fosfati inorganici su alcuni topolini. L’esperimento è durato 12 settimane: in questo periodo i roditori hanno evidenziato delle difficoltà a svolgere attività fisica, delle ridotte fonti di energia nei muscoli e delle modifiche nel funzionamento di geni importanti per il metabolismo muscolare. In un’altra fase della ricerca, gli esperti hanno analizzato i livelli di fosfati presenti nei campioni di sangue raccolti in occasione dello studio Dallas Heart Study, individuando così una relazione tra la concentrazione di queste sostanze nel plasma sanguigno e la tendenza alla sedentarietà. I ricercatori sottolineano l’importanza di ulteriori indagini sul tema, rese necessarie dall’ampio utilizzo di additivi e conservanti nell’industria alimentare.

L’indagine dell’Oms

Alcuni mesi fa, gli esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) hanno condotto uno studio a livello globale sulla sedentarietà. Le indagini svolte sul vastissimo campione preso in considerazione, 1,9 milioni di partecipanti provenienti da 168 paesi, hanno permesso di stabilire che 1,4 miliardi di adulti conducono una vita troppo poco attiva, non raggiungendo i 150 minuti di attività fisica a intensità moderata consigliati dall’agenzia speciale dell’Onu. Tra i Paesi più sedentari c’è anche l’Italia, dove il 46,2% delle donne non si muove abbastanza, seguito a breve distanza dal 36,2% degli uomini. 

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