Alimenti contaminati, Italia prima in Europa per segnalazioni inviate

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

Dal territorio italiano è giunto il maggior numero di notifiche attraverso il RASFF, il sistema per segnalare i prodotti non conformi agli standard UE. In aumento i casi di salmonella 

È sempre più utilizzato e prezioso il cosiddetto sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi in ambito europeo (RASFF), con l’Italia che risulta essere particolarmente attenta alle segnalazioni relative alle sostanze pericolose contenute nei prodotti. Si tratta in molti casi di batteri, funghi o farmaci, elementi che possono rappresentare una minaccia per la salute pubblica. Per aumentare la consapevolezza dei cittadini e ridurre i rischi, il portale del Ministero della Salute ha pubblicato una relazione annuale, relativa al 2017, che spiega i principali pericoli in ambito alimentare notificati da i paesi europei.

Italia attenta alla sicurezza alimentare

È dal 1979 che i paesi membri dell’Unione Europea possono contare sul RASFF, un sistema di cruciale importanza che favorisce l’invio di notifiche urgenti al fine di individuare rapidamente le minacce alla salute pubblica e muoversi per tempo. L’UE ha imparato a utilizzare lo strumento, come dimostrano le 3.759 notifiche giunte nel solo 2017, che fanno registrare un incremento del 28% rispetto al 2016. Di queste, il 42% si riferisce a respingimenti avvenuti al confine. L’Italia si posiziona prima per segnalazioni tra i paesi che aderiscono al sistema, essendo responsabile del 14.6% delle notifiche totali. Secondo il Ministero della Salute, il dato conferma “la particolare attenzione delle nostre autorità di confine e territoriali e degli organi di polizia specializzati alle attività di controllo nel settore della sicurezza alimentare”.

Salmonella, additivi e coloranti

Ma quali sono le principali minacce sventate dal RASFF nel 2017? Nella categoria dei contaminanti microbiologici si registrano 781 segnalazioni per salmonella, in deciso aumento rispetto agli anni precedenti. Ci sono invece microtossine e residui di fitofarmaci tra i contaminanti chimici più comuni, ma anche metalli pesanti, additivi e coloranti che in svariate circostanze possono venire a contatto con gli alimenti. Le infrazioni riguardano però anche i corpi estranei e 165 segnalazioni di sostanze allergeniche che non venivano dichiarate sull’etichetta dei prodotti. Nel 2017, l’Italia è stata la sesta nazione per notifiche ricevute sulle irregolarità, in una graduatoria comandata dal Brasile, seguito poi da Turchia e Cina, i tre luoghi da cui provenivano più alimenti non conformi agli standard europei.

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