Giornata mondiale della bpco, in Italia ne soffrono 3,5 milioni
Salute e BenessereUn’indagine di Eurisko Gfk e di Chiesi ha dimostrato che una percentuale significativa di persone sottovaluta i rischi associati alla patologia
Secondo l’Istat, in Italia la Broncopneumopatia cronica ostruttiva (bpco) colpisce il 5,6% degli adulti (pari a circa 3,5 milioni di persone) e causa il 55% delle morti dovute a malattie respiratorie. Uno studio condotto da Eurisko Gfk e da Chiesi ha però rilevato la malattia è spesso sottodiagnostica e in molti non ne percepiscono il rischio. I risultati dell’indagine sono stati presentati in occasione della giornata mondiale dedicata alla patologia.
Una patologia sottovalutata
Lo studio è stato condotto in 5 paesi europei (Italia, Spagna, Regno Unito, Germania e Belgio) su un campione di 4.250 adulti. II risultati ottenuti evidenziano che la percezione dei rischi associati alla patologia è generalmente ancora bassa. Tuttavia ben il 95% dei partecipanti all’indagine si dichiara consapevole della gravità della malattia e sa che uno stile di vita corretto e dei controlli medici frequenti sono essenziali per prevenirla. Solo il 16% degli intervistati si classifica come un soggetto potenzialmente a rischio. Tra i principali fattori di rischio sono stati indicati il fumo (80%) e l’inquinamento (54%). Il 39% dei partecipanti al sondaggio indica lo pneumologo come la figura più adatta a cui rivolgersi per curare la patologia. Il 60% preferisce rivolgersi al proprio medico di famiglia. Fa eccezione la Gran Bretagna, dove solo il 10% degli intervistati dichiara di affidarsi allo specialista.
Per il 33% degli intervistati non esiste una cura definitiva
Il 33% degli intervistati si dichiara convinta che la Broncopneumopatia cronica ostruttiva possa essere tenuta sotto controllo tramite un farmaco, ma che non esista una cura definitiva. Solo il 6% ritiene che possa essere trattata e curata.
Il 35% di chi è già in trattamento dichiara di assumere un solo farmaco (tra i soli italiani la percentuale è del 50%). La percentuale di chi, invece, assume 3 o più farmaci è del 23%. In quest’ultimo caso, il 25% dichiara di non ricordarsi sempre di assumere tutti i medicinali.