Troppi antibiotici negli ospedali europei, batteri più resistenti
Salute e BenessereUno studio ha rivelato che ogni anno muoiono 33.000 persone a causa di infezioni resistenti agli antibiotici. L’Italia è al secondo posto in Europa dopo la Bulgaria
Sono 33.000 i pazienti che ogni anno perdono la vita negli ospedali europei a causa di infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici. È questo il dato emerso da uno studio condotto dal Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (Ecdc) in occasione dell'European Antibiotic Awareness Day, celebrato oggi, e che punta il dito contro l’eccessiva somministrazione di antibiotici nelle strutture sanitarie.
Esaminati più di 300.000 pazienti
I dati presi in esame dai ricercatori risalgono al 2015 e riguardano oltre 300.000 persone ricoverate in più di 1100 ospedali dell’Unione Europea. Gli esperti hanno osservato che in un caso su quindici il paziente contrae un’infezione associata all’assistenza sanitaria, in gran parte da forme resistenti. La proporzione di antibiotici ad ampio spettro utilizzati nei trattamenti oscilla dal 16% al 62% e non sempre si rivelano necessari ai fini della cura, oltre a essere quelli che causano maggiore resistenza nei batteri. Lo studio rivela anche che più del 50% delle cure antibiotiche, prescritte come profilassi prima di un intervento chirurgico, vengono protratte anche per diversi giorni dopo l’operazione, quando le raccomandazioni prevedono di interrompere il trattamento una volta usciti dalla sala operatoria. Nelle cliniche di lunga degenza, il 29% degli antibiotici vengono somministrati a scopo precauzionale, per prevenire l’insorgere di infezioni alle vie urinarie, ma questa pratica manca di una controprova scientifica che ne dimostri realmente l’efficacia.
Italia seconda in Europa per uso di antibiotici
L’Italia conta un terzo delle morti per infezioni resistenti sul continente europeo e occupa il secondo posto in questa graduatoria, dietro alla Bulgaria. Conseguenza di ciò è anche un’onerosa spesa economica, come riferisce Andrea Ammon, direttore dell’Ecdc: ”Con 33.000 morti ogni anno come conseguenza di un'infezione dovuta a un batterio resistente e un miliardo di euro di costi dobbiamo assicurarci che questi farmaci siano usati con prudenza”. Sulla problematica è intervenuto anche Vytenis Andriukaitis, commissario Ue alla Salute: “L’aumento del numero degli europei che muoiono o diventano disabili per le infezioni resistenti è una grande preoccupazione per me e la Commissione”.