La struttura dell'intestino può cambiare a seconda della dieta

Salute e Benessere
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Una ricerca ha dimostrato che un’alimentazione specifica può indurre cambiamenti permanenti: ad esempio, troppo colesterolo causerebbe problemi di metabolismo

L’intestino è un organo sensibile ai cambiamenti apportati al regime alimentare dell’uomo, e la sua struttura muterebbe a seconda delle sostanze che assumiamo, causando impatti a lungo termine sul metabolismo o altre ripercussioni. Lo rivela uno studio ripreso dalla rivista scientifica Developmental Cell e realizzato dall’organizzazione statunitense Carnegie Institution for Science, che ha osservato, attraverso degli esperimenti condotti sui moscerini della frutta, le modifiche strutturali che avvengono in questa parte del corpo in risposta a una dieta specifica. La scoperta aiuterebbe a creare una correlazione tra certi tipi di alimentazione e lo sviluppo di alcuni tumori, ma sarebbe anche alla base dell’utilizzo di un regime di dieta come soluzione di determinati problemi.

La funzione delle staminali

I moscerini della frutta sono per gli scienziati dei preziosi organismi, specialmente in alcuni ambiti di ricerca: ad esempio, il sistema di questi animali sembra essere tra i più sensibili ai cambiamenti cellulari causati dalla dieta, e i ricercatori ipotizzano che i processi di questi animali siano molto simili a quelli che avvengono nei mammiferi, e quindi nell’uomo. L’intestino dei moscerini, così come quello umano, contiene tre tipi di cellule: quelle adibite al trasporto di nutrienti, produttrici di ormoni e infine quelle staminali. In particolare, queste ultime vengono riprogrammate per trasformarsi nei due tipi precedenti.

Gli effetti del colesterolo

Come avviene tuttavia questa programmazione? I ricercatori avrebbero scoperto che il processo sarebbe influenzabile dalla dieta di un individuo, specialmente per quanto riguarda i soggetti più giovani. Le staminali, ad esempio, sarebbero spinte a trasformarsi in cellule produttrici di ormoni in seguito a un’alimentazione ricca di colesterolo; nel caso contrario, si formerebbero invece più cellule dedicate al trasporto di nutrienti. Questi esperimenti hanno portato gli studiosi a scoprire che le diete a basso livello di colesterolo, seguite dai bambini, possono modificare la struttura dell’intestino a lungo termine, con ripercussione sul metabolismo. Rebecca Obniski, un’autrice dello studio, spiega che i risultati della ricerca possono ora far capire come mai “i bambini nati da madri malnutrite soffrano spesso di obesità da adulti”, oltre a creare un legame, ad esempio, tra un’alimentazione con molti grassi e la formazione di tumori intestinali. Il team ha anche evidenziato come, capendo più specificamente come le varie sostanze modifichino l’intestino, sia possibile usare la dieta per mitigare le malattie negli adulti e perfino l’invecchiamento.

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