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Bambini e antibiotici, i possibili effetti dei fermenti sulla salute

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

Uno studio ha dimostrato un’associazione tra l’assunzione dei probiotici e la minore necessità di ricorrere a terapie antibiotiche tra i più piccoli 

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L'assunzione di probiotici in maniera regolare da parte di bambini e neonati potrebbe aiutare a tenerli lontani da terapie antibiotiche. A suggerire un importante ruolo dei fermenti vivi per la salute dei piccoli è uno studio svolto da ricercatori statunitensi, inglesi e olandesi che si sono basati sui dati ottenuti da oltre dieci lavori pubblicati in precedenza. Incrociando i risultati di queste analisi, il team ha osservato una significativa diminuzione nell’uso di antibiotici tra i bambini che assumevano probiotici. La ricerca finale, realizzata presso il Georgetown University Medical Center, è stata in parte finanziata dall’International Scientific Association for Probiotics and Prebiotics e pubblicata sull’European Journal of Public Health.

I fermenti dimezzano le terapie antibiotiche

Grazie ai loro benefici per il processo digestivo e nel rafforzamento del sistema immunitario, i probiotici sono ormai entrati nel consumo di molte persone. I ricercatori hanno però volto la loro attenzione verso la fascia d’età più giovane, concentrandosi sugli effetti dei fermenti sul benessere di bambini e neonati: prendendo in considerazione i risultati di dodici ricerche precedenti è emerso che i piccoli a cui venivano fatti assumere probiotici ogni giorno avevano il 29% di probabilità in meno di dover ricorrere all’utilizzo di antibiotici. Guardando soltanto agli studi considerati di alta qualità, le possibilità si riducevano di circa il 53%.

Combattere le infezioni resistenti ad antibiotici

Gli autori dello studio hanno definito la scoperta molto interessante poiché evidenzia come consumare probiotici su base regolare possa ridurre l’assunzione di antibiotici. Questo rappresenterebbe un fattore chiave considerato che ogni anno negli Stati Uniti ci sono circa due milioni di casi riguardanti infezioni resistenti agli antibiotici che causano 23,000 morti. Ridurre il numero delle terapie potrebbe diminuire la resistenza antibiotica di queste patologie. Daniel Merenstein, professore al Georgetown University Medical Center ha affermato: “Abbiamo già notato che il consumo di probiotici riduce l’incidenza, la durata e la gravità di certe infezioni respiratorie e gastrointestinali. Resta da capire se questa riduzione è legata anche a un minor uso di antibiotici, e da questa ricerca abbiamo potuto individuare un’associazione”.