Morbillo, casi in aumento in Europa e Italia: già 25 morti nel 2018
Salute e BenessereIl Centro europeo per il controllo delle malattie invita i cittadini alla doppia vaccinazione prima delle vacanze estive, ma solo 5 Paesi rispondono ai criteri. Il nostro è tra quelli con più malati e vittime
Non si potrà parlare di epidemia, ma il problema è serio: i morti per morbillo in Europa continuano ad aumentare, con epidemie in diversi Paesi tra cui l'Italia. Lo segnala il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), che invita a vaccinarsi prima dell'inizio delle vacanze.
Appello alle vaccinazioni
"Ci sono focolai di morbillo in diversi Stati europei", afferma la direttrice dell'Ecdc, Andrea Ammon. "Ciò rende più importante che mai che le persone siano vaccinate con le due dosi previste prima dell'inizio delle vacanze".
I Paesi più colpiti
A preoccupare sono soprattutto le situazioni di quattro Paesi: Romania, Francia, Grecia e Italia. Sono gli Stati dove si è registrato il più alto numero di casi di morbillo dall'inizio dell'anno, stando al report più recente dell'Ecdc, aggiornato all'8 giugno. Il record spetta alla Romania con 3.284 casi. Al secondo posto la Francia con 2.306 casi. Sul gradino più basso del poco invidiabile podio compare la Grecia con 2.097 malati. L'Italia viene subito dopo, al quarto posto, con 1.258 persone ad aver contratto il morbillo dall'inizio del 2018. Allarmanti le cifre anche di Inghilterra e Galles, dove i casi confermati sono 1.346. Anche i dati del 2017 erano stati poco confortanti per l'Italia, con sette morti e oltre cinquemila casi registrati. Sono in aumento anche le vittime. Complessivamente sono 25 le persone morte a causa del morbillo nei primi mesi dell'anno. Tra queste anche il bambino di dieci mesi morto a Catania lo scorso aprile.
Solo 5 Stati in regola con i vaccini
Per eliminare il morbillo e proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione da complicazioni e morti, spiega l'Ecdc, il 95% della popolazione dovrebbe essere vaccinato con due dosi, ma solo cinque Paesi europei hanno raggiunto quest'obiettivo, come dimostrato dalla più recente ricerca in merito redatta dall'Organizzazione mondiale della sanità: si tratta di Croazia, Portogallo, Slovacchia, Svezia e Ungheria.