Scoperto il meccanismo molecolare che alimenta la crescita dei tumori
Salute e BenessereIl fenomeno, scatenato dalla fusione di due geni, modificherebbe il funzionamento dei mitocondri fornendo il 'carburante' necessario al cancro per proliferare. Secondo la ricerca questo comportamento patologico potrebbe essere fermato con l'uso di farmaci già in uso
Meccanismo "comune a tutte le forme di tumore"
La scoperta attuale è figlia un uno studio del 2012 con il quale Iavarone e il suo team avevano identificato una proteina che nasceva dalla fusione dei geni di due proteine chiamate Tacc e Fgfr, e che era capace di scatenare il tumore e di alimentarlo. La ricerca era stata condotta sul più aggressivo cancro al cervello, il glioblastoma, nel quale la nuova proteina di fusione dimostrava di essere un elemento decisivo nello sviluppo della patologia. Partendo da questa scoperta, gli scienziati hanno cercato di capire se questo meccanismo potesse essere comune ad altre forme di tumore, giungendo a una conclusione affermativa. Dopo cinque anni di studi, come spiega Iavarone, "sappiamo che questa fusione genica è frequente in tutte le forme di cancro". La fusione tra Tacc e Fgfr alimenterebbe, infatti, altri tumori umani come il carcinoma del polmone, dell'esofago, della vescica, della mammella, della cervice uterina, e il carcinoma della testa e del collo.
Cure sempre più personalizzate
Nello specifico, come chiarisce lo studio, il meccanismo scoperto dai ricercatori della Columbia alimenta il 'motore dei tumori' modificando il funzionamento dei mitocondri, gli organelli presenti all'interno della cellula che funzionano come centraline di produzione di energia. Questi ultimi, a causa della fusione tra i due geni, si moltiplicherebbero aumentando il numero di attività. Un fenomeno che, secondo gli scienziati, sarebbe scongiurabile utilizzando farmaci già in uso, in grado di interferire con la produzione di energia da parte dei mitocondri. "Con questa ricerca – ha spiegato Iavarone – siamo finalmente riusciti a capire come si perpetuano i tumori maligni e possiamo sfruttare i nuovi obiettivi terapeutici in una cura sempre più personalizzata del cancro".