Le pietre appaiano annerite, potrebbero essere state bruciate e poi ripulite. "Se fosse confermato che si tratta di un atto di profanazione deliberato sarebbe gravissimo", ha commentato il presidente della Comunità ebraica di Roma Victor Fadlun
Ignoti hanno tentato di dare fuoco a due pietre d'inciampo a Roma. Il fatto è avvenuto a Trastevere: ricordavano la deportazione di Michele Ezio Spizzichino e Amedeo Spagnoletto. Ad accorgersi che le due pietre erano completamente annerite è stata una signora di passaggio in via Dandolo. La dinamica dell'atto è ancora da accertare. Le pietre ora sono state ripulite. "A Trastevere due pietre d'inciampo dedicate a due vittime romane della Shoah, deportate nel campo di sterminio di Auschwitz, sono state oltraggiate. Roma condanna fermamente questo gesto inaccettabile e miserabile. Solidarietà a tutta la comunità ebraica della nostra città" ha scritto su X il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. (GUERRA ISRAELE-HAMAS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE)
"Atto di profanazione deliberato, gravissimo"
"Se fosse confermato che si tratta di un atto di profanazione deliberato, sarebbe gravissimo. Le pietre d'inciampo per la nostra comunità e per tutti i romani hanno un alto e drammatico significato di memoria e omaggio alle vittime della follia antisemita. Mi auguro che non si ripeta anche da noi quanto purtroppo sta avvenendo in altri Paesi europei, in particolare a Parigi. Ribadisco la piena fiducia nella vicinanza e vigilanza delle istituzioni e delle forze dell'ordine". Così il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun, commenta l'oltraggio ai danni di due pietre di inciampo a Trastevere.