
Milano, le nuove pietre d’inciampo per ricordare le vittime della Shoah. FOTO
Sono cominciate le operazioni di posa della nuova serie di testimonianze, che complessivamente prevede 28 pietre, con l'installazione delle prime nelle vicinanze delle abitazioni dove hanno vissuto i deportati milanesi morti nei lager nazisti. LA FOTOGALLERY

Mercoledì 15 gennaio a Milano sono state installate alcune delle 28 nuove pietre d’inciampo che entro venerdì 17 saranno collocate in 21 strade del capoluogo lombardo. I sampietrini ricoperti di ottone ricordano le vittime milanesi, decedute nei lager o per mano dei nazisti
Milano, posate oggi alcune pietre d'inciampo per ricordare vittime dei lager. VIDEO
Ogni pietra d’inciampo riporta inciso sulla superficie il nome, l'anno di nascita e il giorno e il luogo della morte della vittima
A Milano 28 nuove pietre d’inciampo per ricordare vittime dei lager
Le pietre sono state installate nei pressi delle abitazioni o dei luoghi di lavoro delle vittime

Con le nuove pose salgono a 90 le pietre presenti a Milano

La realizzazione e l’installazione delle pietre è opera dall’artista Gunter Demning (nella foto insieme alle guardie carcerarie di San Vittore)

La pietra dedicata all’agente di custodia Andra Schivo è stata installata davanti alla Casa Circondariale di San Vittore in Piazza Filangeri

La guardia carceraria venne uccisa per aver aiutato alcuni detenuti ebrei

Altre tre pietre sono state dedicate alla famiglia Foà: il professore Pio e i due figli Giorgio ed Enrica
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Pio Foà è stato prima allievo e poi docente presso il Regio Liceo Classico Giovanni Berchet di Milano

Nella foto alcune persone che furono studenti del professor Pio Foà, prima che venisse deportato

I tre membri della famiglia Foà hanno tutti trovato la morte nel campo di concentramento di Auschwitz

Una pietra d'inciampo è stata installata anche per rircordare Corinna Corinaldi Segre

Questa pietra si trova in Viale Bianca Maria 21. La donna, nata a Padova da una famiglia di patrioti risorgimentali nel 1885, venne arrestata alla frontiera italo-svizzera il 13 dicembre del 1943

Dopo un periodo di detenzione a Tirano, venne deportata al campo di Fossoli, in provincia di Modena, e poi morì ad Auschwitz il 26 febbraio del 1944
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