Sono ormai parecchi i punti vendita in città che applicano quella che per molti è una sorta di “tassa sul freddo”, che aumenta il prezzo delle bevande di 20 centesimi
È stata ribattezzata da molti “frigo tax” ed è l’ennesimo rincaro che incide sul carrello della spesa. A portare alla ribalta la questione è il Corriere della Sera, che spiega che a Roma decine di supermercati hanno iniziato ad applicare un sovrapprezzo di venti centesimi alle bevande conservate in frigorifero. In un supermercato di via Archimede, per esempio, sullo scontrino la dicitura riporta “aggiunta frigo”. In linea di massima, l’extra da pagare per avere una bevanda fredda presa dal frigorifero è di 20 centesimi. La “tassa” è fissa indipendentemente se si sceglie acqua, birra, succo di frutta, aranciata e via dicendo. La scelta ovviamente è una conseguenza dei costi dell’energia che sono saliti e i supermercati difendono l’espediente della “frigo tax” parlando della necessità di coprire i consumi energetici dei frigoriferi.