RomaPride, Rocca: "Ridaremo patrocinio se chiedono scusa". La replica: “Non lo faremo”

Lazio

"Colamarino chieda scusa per la strumentalizzazione e la manipolazione, e immediatamente ridaremo il patrocinio". Così il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca

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"Colamarino chieda scusa per la strumentalizzazione e la manipolazione, e immediatamente ridaremo il patrocinio". Così il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, a margine di un convegno presso l'università Roma Tre, a proposito della decisione della Regione di revocare il patrocinio al Pride di Roma, decisione presa a 5 giorni dalla parata. Il riferimento è al presidente del Circolo Mario Mieli e portavoce del Roma Pride, Mario Colamarino, che ha replicato: “Non ci saranno scuse. Nessuno ha manipolato nessuno”.

Le parole del governatore Francesco Rocca

Colamarino, ha detto Rocca, "chiedesse scusa pubblicamente rispetto a questa manipolazione della concessione e immediatamente sono pronto a ridare il patrocinio. Ma chiedesse scusa della sua dichiarazione manipolativa del nostro patrocinio, le cui condizioni erano chiare. Quindi se ritira immediatamente la parte dell'utero in affitto, immediatamente ci sarà nuovamente il patrocinio della Regione Lazio". "Ci possono essere dei malintesi, ma il primo passo deve arrivare dagli organizzatori - ha sottolineato il presidente -. Non c'è spazio alla mediazione sull'utero in affitto che è fuori discussione. Quando si parla di libertà di amare, di libertà di essere e di un dialogo importante che deve essere fatto in questo Paese sui diritti civili e sul rispetto della dignità delle persone, nessuno si tira indietro - ha ribadito -. Ma sull'utero in affitto la Corte di Cassazione, Corte Costituzionale e le più importanti organizzazioni sui diritti umani si sono espresse: è una mercificazione del corpo della donna. Non posso concedere il patrocinio di una Regione che io rappresento, un'intera comunità di cittadini, ad una pratica che è reato". 

Il portavoce del Pride: “Non ci saranno scuse”

"Chiaramente non ci saranno scuse rispetto alle affermazioni di Rocca da parte del Roma Pride. Nessuno ha manipolato nessuno – ha detto il presidente del Mario Mieli, portavoce del Roma Pride, Mario Colamarino – Abbiamo solo fatto una richiesta formale alla regione Lazio e loro hanno risposto con la concessione a titolo gratuito del patrocinio. Non c'è stata un'interlocuzione precedente. Forse probabilmente dovevano un po' capire e conoscere quali erano le nostre istanze, che poi sono le stesse da anni, prima di accordare il patrocinio", ha aggiunto Colamarino.

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La revoca del patrocinio

"Il Pride dovrebbe essere una festa per tutti, l'occasione per un dialogo sui diritti civili, e non avere una connotazione ideologica. Non potevo dare il patrocinio a chi rivendica una condotta (l'utero in affitto) che è considerata reato nel nostro Paese", ha ribadito oggi ai microfoni di RTL 102.5 il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. "Ieri nel primo pomeriggio - ha spiegato - ho letto un'agenzia di Mario Colamarino, presidente del Circolo Mario Mieli e portavoce del Roma Pride, che accostava il mio patrocinio all'utero in affitto. Questo è quanto di più distante ci sia dalla mia sensibilità. Nella concessione del patrocino, peraltro, c'era chiaramente scritto e indicato di evitare comportamenti che potessero ledere la sensibilità altrui. L'utero in affitto significa sfruttamento delle donne più povere, del corpo della donna. Io sono profondamente contrario. Si tratta di un reato nel nostro Paese. È un'occasione persa, perché il patrocinio era stato dato in perfetta buona fede". "La provocazione del Circolo Mario Mieli - prosegue il presidente del Lazio - è inutile e dimostra quanto siano politicizzati. La Regione non dà il patrocinio al Pd o a FdI: insomma, non dà il patrocinio a eventi politicizzati".

 

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Lo scontro

"Apprezziamo che la Regione abbia deciso di sottrarsi alla trappola dei pregiudizi ideologici, prendendo di fatto le distanze politiche da quanti in Parlamento in questi giorni vorrebbero rendere la nascita delle nostre figlie e dei nostri figli reato universale, perseguendo la gestazione per altri anche se realizzata all'estero", aveva dichiarato Colamarino esprimendo soddisfazione per il sostegno, non ancora revocato, della Regione alla manifestazione. Parole che hanno infiammato la Giunta regionale secondo cui "il patrocinio, concesso in buona fede da Regione Lazio", sarebbe stato "strumentalizzato".

Intanto, Amnesty International Italia ha fatto sapere che parteciperà alla manifestazione di sabato 10 giugno. L'organizzazione per i diritti umani ha commentato negativamente la decisione della Regione Lazio di ritirare il patrocinio precedentemente concesso. "I Pride si svolgono e hanno successo - afferma Martina Chichi, campaigner di Amnesty International Italia su odio e discriminazione - a prescindere dai patrocini istituzionali. Nondimeno, l'appoggio delle istituzioni è importante. È del tutto normale e, anzi, è una loro caratteristica, che i Pride raccolgano richieste non necessariamente allineate tra loro. Ritirare un patrocinio perché non si è d'accordo su una o su un'altra di queste ha una ripercussione politica evidente su tutte le altre".

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