
Europride a Belgrado, scontri con la polizia e oltre 60 fermati dopo le polemiche
Momenti di tensione nella capitale serba per il corteo osteggiato da ultranazionalisti e organizzazioni omofobe, appoggiate dalla Chiesa ortodossa. Più di 60 le persone fermate negli incidenti, con la manifestazione che ha preso il via malgrado le discussioni e i timori della vigilia

Situazione tesa a margine dell'Europride di oggi a Belgrado, dove sono state più di 64 le persone fermate a causa di incidenti vari e turbamento dell'ordine pubblico. Fortunatamente si è trattato di scontri non gravi, tafferugli con la polizia e parapiglia verbali con i giornalisti: 10 agenti sono rimasti leggermente feriti, cinque veicoli delle forze dell'ordine sono stati danneggiati
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Alcuni reporter sono stati aggrediti da manifestanti nazionalisti ostili all'Europride, che si è tenuto sotto la pioggia e in condizioni meteo sfavorevoli. La situazione, pur tesa, è stata riportata alla normalità e tenuta a bada da un massiccio schieramento di agenti di polizia in assetto antisommossa
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Dopo l'ultimo intervento del ministro dell'Interno Aleksandar Vulin, che aveva ribadito il divieto di cortei non autorizzati e tolleranza zero contro ogni tipo di violenza, uno degli organizzatori di Europride 2022, Goran Miletic, aveva detto che tale dichiarazione del ministro non riguardava il raduno e il corteo dell'Europride

"Ciò non ha nulla a che fare con la nostra manifestazione”, il senso delle parole di Miletic. “Abbiamo avuto l'autorizzazione dal ministero dell'Interno al raduno davanti alla Corte costituzionale e al corteo verso il concerto a Tasmajdan, eventi che abbiamo annunciato in tempo", Miletic si è riferito anche a quanto detto dalla premier Ana Brnabic, che aveva dato il via libera al corteo dell'Europride, fornendo assicurazioni in fatto di sicurezza dei partecipanti

In vari punti del centro della capitale si sono formati gruppi di manifestanti nazionalisti e ostili alla comunità omosessuale, appoggiati dalla Chiesa ortodossa, che hanno protestato contro l'Europride, tenuti comunque a bada da ingenti forze di polizia, che hanno presidiato in forze tutto il centro di Belgrado

La situazione è stata per ore di evidente confusione e incertezza su quanto potesse accadere, alla luce del persistere di una posizione del tutto divergente tra premier e ministro dell'Interno, con il presidente Aleksandar Vucic che si è tirato fuori, parlando dell'Europride come di un evento secondario del quale non intende occuparsi, e del quale ha lasciato la responsabilità al ministero dell'Interno e al resto del governo

Il primo divieto, motivato con ragioni di sicurezza e ordine pubblico, riguardava anche una contromanifestazione ostile al movimento Lgbtiq e a sostegno della famiglia tradizionale annunciata da organizzazioni nazionaliste omofobe, appoggiate dalla Chiesa ortodossa

La determinazione a tenere l'Europride è stata ribadita dall'organizzazione che, in un comunicato fatto pervenire ai media, ha sottolineato la volontà di far uso del "nostro diritto democratico alla disobbedienza civile". Il corteo è partito intorno alle 17 simbolicamente dalla sede della Corte costituzionale, che in passato a più riprese ha sancito l'illegittimità di analoghi divieti al corteo arcobaleno

A Belgrado in segno di solidarietà alla comunità omosessuale sono giunti esponenti della Commissione Ue, dell'Europarlamento, del Consiglio d'Europa. Omofobia e ostilità nei confronti degli omosessuali sono ancora molto diffuse nei Balcani, pervasi da posizioni ultraconservatrici e dove prevale ancora un concetto tradizionale paternalistico della società

Il Gay Pride di Belgrado era stato proibito per alcuni anni dopo i violenti incidenti registratisi nell'autunno 2010, con scontri di piazza e autentica guerriglia tra polizia e gruppi di ultranazionalisti omofobi. Il corteo arcobaleno era tornato nel 2014 e da quel momento si è tenuto regolarmente ogni anno senza gradi problemi di ordine pubblico. L'Europride di Belgrado è il primo a essere stato organizzato in un Paese del Sud-est Europa
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