India-Pakistan, New Delhi: "Violazioni della tregua". Islamabad: "Impegnati a rispettarla"

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In un post su X, il presidente statunitense ha annunciato un accordo di cessate il fuoco tra i due Paesi. "Congratulazioni a entrambi per il buonsenso e la grande intelligenza", ha scritto. La conferma è arrivata anche dal ministro degli Esteri pakistano Ishaq Dar. Esplosioni in tutta la città di Srinagar, nel Kashmir indiano. India denuncia: "Pakistan viola la tregua". Ma Islamabad nega

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Il governo indiano ha accusato il Pakistan di aver più volte violato il cessate il fuoco concordato poche ore prima. Il segretario agli Esteri, Vikram Misri, ha parlato di "ripetute violazioni" della tregua ed ha riferito che le "forze armate stanno dando una risposta adeguata e appropriata a queste violazioni". Nel pomeriggio sono state infatti udite esplosioni in tutta la città di Srinagar, nel Kashmir indiano. Secondo una fonte del governo di Delhi che ha parlato con l'Afp, Islamabad ha violato l'accordo. Ma il Pakistan nega le accuse. Intervistato da Geo Tv, il ministro dell'Informazione di Islamabad, Attaullah Tarar, ha detto: "La violazione dell'accordo di cessate il fuoco da parte nostra è fuori discussione. Questo è un momento di celebrazione e la nazione pachistana sta celebrando la sua vittoria oggi". Il primo ministro pachistano, Shehbaz Sharif, ha poi dichiarato che il Paese resta impegnato a rispettare la tregua, definendola "un passo importante verso la de-escalation". 

Ad annunciare il cessate il fuoco "immediato" era stato il presidente statunitense Donald Trump, che in un post su X Trump aveva espresso le "congratulazioni a entrambi i Paesi per il buonsenso e la grande intelligenza", ringranziando "per l'attenzione sulla vicenda". La conferma è arrivata in seguito anche dal ministro degli Esteri pakistano, Ishaq Dar, in un messaggio su X. 

Pakistan: "Impegnati a rispettare la tregua con l'lndia"

In una nota, il ministero degli Esteri ha poi affermato che le forze armate pachistane stanno "gestendo la situazione con responsabilità e moderazione" e ha accusato l'India di aver commesso le proprie violazioni. "Riteniamo che qualsiasi problema relativo alla corretta attuazione del cessate il fuoco debba essere affrontato attraverso la comunicazione ai livelli appropriati. Anche le truppe sul campo dovrebbero esercitare moderazione", prosegue la nota. 

Gli scontri

Nelle scorse ore il Pakistan ha avviato un'operazione di contrattacco colpendo l'aeroporto di Pathankot e la base aerea di Udhampur, in una rappresaglia "occhio per occhio". Questa mattina l'esercito pakistano ha annunciato l'avvio dell'Operazione Bunyanun Marsoos, un nome ripreso da un versetto coranico che significa 'muro indistruttibile'. Sono state prese di mira le basi aeree indiane utilizzate per lanciare missili contro il Pakistan. Nel frattempo, Il Pakistan ha riaperto il suo spazio aereo dopo l'accordo. "Lo spazio aereo del Pakistan è stato completamente riaperto a tutti i tipi di voli", si legge in una dichiarazione della Pakistan Airports Authority. Il primo ministro pachistano Shehbaz Sharif aveva dichiarato che il suo Paese ha "vendicato i morti innocenti" con una "risposta adeguata" all'India, impegnata nel suo peggior confronto militare con il vicino da decenni. Come precisato dal ministro della Difesa Khawaja Muhammad Asif, Islamabad si era già detta pronta per un prossimo livello di conflitto con l'India, pur rimanendo aperta a una de-escalation attraverso il dialogo: "Se la guerra dovesse intensificarsi, siamo pronti, e se ci saranno colloqui seri per una de-escalation, siamo pronti anche per questo". "Una guerra su vasta scala tra due potenze nucleari non rimarrà limitata a questa regione; dovrebbe essere una preoccupazione per il mondo intero", aveva aggiunto il ministro. Ieri il Pakistan ha ottenuto dal Fondo Monetario Internazionale l'estensione di un prestito vitale del valore di miliardi di dollari e gli Stati Uniti hanno un ruolo cruciale nel prendere tali decisioni. L'India invece sta negoziando un accordo commerciale con la Casa Bianca dopo la minaccia del presidente Usa di imporre dazi punitivi.

I colloqui

"Nelle ultime 48 ore, io e il vicepresidente JD Vance abbiamo dialogato con alti dirigenti indiani e pakistani, tra cui i primi ministri Narendra Modi e Shehbaz Sharif, il ministro degli affari esteri Subrahmanyam Jaishankar, il capo di stato maggiore dell'Esercito Asim Munir e i Consiglieri per la Sicurezza Nazionale Ajit Doval e Asim Malik", ha scritto su X il segretario Marco Rubio, annunciando che i governi di India e Pakistan "hanno concordato un cessate il fuoco immediato e di avviare colloqui su un'ampia serie di questioni in un luogo neutrale". Poi ha aggiunto: "Elogiamo i primi ministri Modi e Sharif per la loro saggezza, prudenza e capacità di governo nello scegliere la via della pace". 

Sharif: "Difenderemo indipendenza a ogni costo"

Il Pakistan difenderà a ogni costo la propria indipendenza. Lo ha detto il premier pakistano Shehbaz Sharif iniziando il suo discorso alla nazione dopo la proclamazione del cessate il fuoco e l'accusa, da parte del governo di New Delhi, di ripetute violazioni della tregua da parte di Islamabad. "Se qualcuno mette in discussione la nostra indipendenza, faremo qualsiasi cosa per difenderla", ha detto Sharif, che ha chiesto l'apertura di un'indagine sulle accuse "infondate" mosse contro il suo Paese. Il Pakistan, ha aggiunto, è stato attaccato, "moschee sono state distrutte" e sono stati uccisi degli innocenti.

Secondo il primo ministro, India e Pakistan "risolveranno le questioni aperte". Sharif si è detto pienamente fiducioso che la condivisione delle risorse idriche, il Kashmir e tutte le altre questioni controverse con New Delhi saranno risolte. "Voglio esprimere la mia gratitudine al Presidente Trump" che ha svolto un "ruolo fondamentale nel cessate il fuoco", ha ribadito. Trump "è molto, molto buono con noi". Sharif ha inoltre espresso la sua gratitudine ad altre nazioni, tra cui Arabia Saudita, Turchia e Qatar, per il loro aiuto nella mediazione e ha anche ringraziato per i "consigli degli inglesi", ma si eè rivolto alla "carissima e affidabilissima amica Cina". "Dal profondo del mio cuore, voglio ringraziare i cinesi che sono sempre stati presenti quando il Pakistan aveva bisogno di loro", ha sottolineato.

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Kallas: "Accordo è un passo fondamentale per la de-escalation"

L'Alto rappresentante dell'Unione europea per la politica estera, Kaja Kallas, ha dichiarato che il cessate il fuoco "rappresenta un passo fondamentale verso la de-escalation" e ha chiesto "che venga fatto tutto il possibile per garantirne il rispetto". Poi ha aggiunto:  "L'Ue ribadisce il suo impegno per la pace, la stabilità e la lotta al terrorismo nella regione".

Guterres: "Cessate il fuoco porti a una pace duratura"

Bene il cessate il fuoco tra India e Pakistan, l'auspicio è che porti ad "una pace duratura". Così il portavoce del segretario generale dell'Onu Antonio Guterre ha commentato l'accordo tra Nuova Delhi e Islamabad. "Il segretario generale saluta l'accordo di cessate il fuoco tra India e Pakistan come una misura positiva verso la fine delle attuali ostilità e la riduzione delle tensioni - ha detto il portavoce - E spera che questo accordo contribuisca a una pace duratura e crei un ambienti propizio a una soluzione dei problemi più ampi e di lunga data tra i due Paesi".

Tajani: "Accordo sia duraturo, noi sempre pronti al contributo"

"Mi congratulo con India e Pakistan per il cessate il fuoco. L’auspicio è che sia un accordo duraturo. L’Italia è dalla parte del dialogo e della diplomazia, sempre pronta a offrire il proprio contributo". Così su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ricorda quanto detto nei giorni ai colleghi dei due Paesi, l'indiano S. Jaishankar e il pachistano Ishaq Dar: "Il Governo italiano è in prima fila contro il terrorismo e contro ogni escalation per promuovere la pace e la crescita anche in Asia dove, insieme al Sistema Italia e alle nostre imprese, vogliamo svolgere sempre più un ruolo da protagonisti".

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Alta tensione

L'India, dal canto suo, ha fatto sapere di aver preso di mira basi militari pakistane come reazione ai missili lanciati da Islamabad: "E' stata data una risposta adeguata alle azioni pakistane", ha affermato il colonnello indiano Sofiya Qureshi, sostenendo che il Pakistan ha preso di mira anche strutture sanitarie e scuole in tre basi aeree nel Kashmir controllato dall'India. Le azioni dell'esercito pakistano sono state una "provocazione" e la risposta dell'India è stata "misurata", ha sottolineato il ministro degli Esteri di Delhi, Vikram Misri. Il governo pakistano del Kashmir ha dichiarato che 11 civili sono rimasti uccisi in una serie di attacchi notturni da parte dell'India vicino al confine, fortemente militarizzato. "Ieri sera, intensi bombardamenti da parte indiana hanno avuto luogo in più di cinque diverse località lungo la Linea di Controllo. Di conseguenza, 11 persone, tra cui un bambino e quattro donne, hanno perso la vita e altre 56 sono rimaste ferite", ha dichiarato all'Afp il Ministro dell'Informazione del Kashmir amministrato dal Pakistan, Mazhar Saeed Shah. 

Invito alla de-escalation

Dalla comunità internazionale è arrivato l'appello alla moderazione e diversi Paesi si sono offerti di aiutare le parti a dialogare. Il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, ha parlato al telefono con gli omologhi, il pakistano Ishaq Dar e l'indiano Subrahmanyam Jaishankar, e "ha sottolineato che entrambe le parti devono individuare metodi per ridurre l'escalation e ristabilire una comunicazione diretta per evitare errori di valutazione". Anche la Cina ha esortato "con forza" Delhi e Islamabad "a dare priorità alla pace e alla stabilità, a mantenere la calma e la moderazione, a tornare sulla strada della risoluzione politica attraverso mezzi pacifici e a evitare di intraprendere azioni che possano aumentare ulteriormente le tensioni". Dal G7 è arrivato un appello a una "de-escalation immediata" e alla "massima moderazione". "Un'ulteriore escalation militare rappresenta una seria minaccia alla stabilita' regionale", hanno dichiarato i ministri degli Esteri in una dichiarazione.

Il conflitto

A scatenare la nuova crisi è stato un attacco terroristico nel Kashmir indiano il mese scorso, che è costato la vita a 26 turisti indiani, e che Delhi ha attribuito all'organizzazione terroristica pakistana Lashkar-e-Taiba. Il governo indiano aveva promesso una ritorsione e mercoledì ha lanciato attacchi aerei su alcuni siti in territorio pakistano. Da allora lungo la Linea di Controllo, il confine di fatto tra i due Paesi nemici, si sono susseguiti scontri a fuoco e attacchi con missili e droni. Si tratta della crisi peggiore degli ultimi decenni e più di 50 civili sono rimasti uccisi. 

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