La polizia avrebbe individuato un 30enne in passato finito in carcere per spaccio di droga
C’è un sospettato per l'omicidio del caporale maggiore dell'esercito Danilo Salvatore Lucente Pipitone, morto ieri a Roma dopo essere stato aggredito nella notte tra venerdì e sabato 11 febbraio a Centocelle. La polizia avrebbe individuato un 30enne originario della Tunisia in passato finito in carcere per spaccio di droga. Del caso si occupano i poliziotti della Squadra Mobile.
Caccia all’uomo
Secondo quanto riferisce Il Messaggero, dopo la violenta aggressione il sospettato sarebbe stato visto fuggire via insieme a un complice a bordo di una utilitaria. Il militare 44enne era stato raggiunto dai soccorritori, allertati da alcuni passanti, intorno alle 2.30 di sabato vicino alla propria auto, parcheggiata in via dei Sesami. All’arrivo dei sanitari era privo di conoscenza e presentava un taglio al sopracciglio e una profonda ferita dietro la nuca. Ricoverato in gravissime condizioni al Policlinico Umberto I, ieri pomeriggio è stata decretata la morte cerebrale del 44enne.
Il movente
Ancora da chiarire il movente: la pista più accreditata è quella della lite per viabilità, ma le indagini proseguono. Per fare luce sull'accaduto sono al vaglio anche le telecamere di sorveglianza della zona. Al militare non è stato portato via il portafoglio e i poliziotti hanno anche ritrovato il suo cellulare.
Sicurezza, Piantedosi: "Impegno a rafforzare strutture di polizia"
"Sul caso del militare ucciso a Roma le forze di polizia stanno lavorando per individuare i responsabili. Questo fa sì che ci impegna sempre di più rafforzare le strutture di polizia. Ci stiamo lavorando anche in termini di rafforzamento sia degli organici che delle capacità operative". Così il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha risposto alle domande dei giornalisti, a Catanzaro, sulla sicurezza nelle città italiane anche alla luce dell'aggressione ai danni di Danilo Salvatore Lucente Pipitone.