Omicidi a Roma, trovata l'auto di De Pau: ora si cerca l'arma

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L'uomo sarebbe rimasto coinvolto in un incidente dopo i tre delitti: la vettura infatti presenta evidenti danneggiamenti. Sono in corso gli accertamenti sia sul mezzo, sia per trovare l'arma utilizzata per i delitti, una lama tipo stiletto, sia eventuali tracce ematiche delle vittime

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A Roma è stata ritrovata in un deposito l'auto di Giandavide De Pau, l'uomo fermato per i tre omicidi di Prati. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l'uomo giovedì mattina sarebbe arrivato con la Toyota IQ in via Riboty e poi dopo il duplice omicidio delle donne cinesi si sarebbe spostato, sempre in auto, in via Durazzo dove ha ucciso a coltellate Martha Castano, prostituta di 65 anni. Sarebbe poi rimasto coinvolto in un incidente automobilistico con la propria vettura, che presenta infatti evidenti danneggiamenti. L'uomo avrebbe raggiunto l'abitazione della madre, nel quartiere Ottavia, ancora con gli indumenti sporchi di sangue.

Le indagini

Sul mezzo sono stati avviate verifiche sia per trovare l'arma utilizzata per i delitti, una lama tipo stiletto, sia eventuali tracce ematiche delle tre vittime. Analisi, inoltre, sono in corso sul cellulare dell'uomo che è stato trovato nell'appartamento di via Riboty e sugli indumenti che indossava al momento del fermo a casa della madre e della sorella nel quartiere Ottavia. Nei confronti dell'uomo i pm di Roma contestano l'omicidio plurimo aggravato ma non la premeditazione. Gli inquirenti verificheranno eventuali collegamenti in fatti violenti accaduti nel passto nel mondo della prostituzione nella Capitale.

Controllato a vista

Intanto, è controllato a vista nel reparto covid del carcere di Regina Coeli. De Pau ha trascorso così le prime due notti da detenuto. L'attenzione rimane forte a Ottavia dove è stato arrestato l'uomo: "Se avete un'anima, abbiate rispetto per il dolore di una famiglia. Non suonate e no fate domande", è scritto sul portone di casa della famiglia. Da parte sua, De Pau ha varcato la soglia del carcere nella serata tra sabato 19 e domenica 20, al termine di un drammatico interrogatorio in Questura durato circa 7 ore. Un confronto durante il quale il 51enne, un passato nella criminalità organizzata e uomo di fiducia del boss di camorra Michele Senese, ha confermato solo parzialmente il suo ruolo nei fatti di sangue. "Sono stato nella casa delle cinesi, ma il resto non lo ricordo, ho solo buio nella mente. Sto male", ha sostanzialmente detto De Pau che ha però negato di essersi recato in via Durazzo, in linea d'aria 850 metri dall'appartamento delle due donne asiatiche, ancora non identificate, di via Riboty. Lo smartphone potrebbe risultare un tassello fondamentale per ricostruire quanto avvenuto nelle ore precedenti ai fatti. L'uomo, che nel 2008 e nel 2011 è stato ricoverato in un centro psichiatrico, era in cura presso un Sert e seguiva un percorso farmacologico dopo che gli era stata diagnosticata una patologia legata al disturbo della personalità. 

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