Centenario della Marcia su Roma, cimitero Verano chiuso per motivi di ordine pubblico

Lazio

Lo ha deciso il prefetto che ha emesso un'apposita ordinanza “al fine di prevenire eventuali violazioni”. La decisione ha però sollevato molte polemiche tra i fiorai che hanno scoperto del provvedimento questa mattina

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Cancelli chiusi per l'intera giornata al Cimitero Verano, a Roma, in occasione del centenario della Marcia su Roma, per motivi di ordine pubblico, come deciso dal prefetto che ha emanato un'ordinanza. La decisione ha però sollevato molte polemiche tra i fiorai che hanno scoperto del provvedimento solo questa mattina. A riportare la notizia è Repubblica.

L'ordinanza del prefetto

“Il prefetto ordina che sia interdetto l’accesso al cimitero monumentale Verano per la giornata del 28 ottobre 2022. Al fine di prevenire eventuali violazioni, il presente provvedimento è inoltrato al sindaco di Roma capitale e alle forze dell’ordine per l’esecuzione”, si legge, secondo quanto riporta il quotidiano, su un foglio affisso fuori dal cimitero. Un provvedimento di carattere preventivo per evitare manifestazioni non autorizzate da parte delle organizzazioni di estrema destra, per celebrare la ricorrenza, o di sinistra, per contestarla.

Due striscioni, pro e contro la Marcia su Roma, sono comparsi questa sera su un ponte a due passi dal Colosseo, proprio alla vigilia del centenario della ricorrenza storica del 1922. Nel primo compare la scritta "28-X-2022 sappiamo come va a finire" con la foto di Benito Mussolini capovolta, a ricordare i fatti di piazzale Loreto.
ANSA/ALANEWS

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Le polemiche per il cimitero rimasto chiuso

“È uno scandalo, non ci hanno neanche avvisati! Chi ci risarcisce delle spese sostenute? Chi li paga i fornitori?”, sono le parole dei fiorai riportate dal quotidiano. “Solo di ciclamini ho speso 600 euro! - dice un'altra fioraia al banco all’ingresso ‘Portonaccio’, sulla Tiburtina - Ma che modo è? Vergogna! Già c’è la crisi, così finiremo alla fame. Non ci hanno detto nulla, è una mancanza di rispetto assoluta sia per noi operatori sia per i cittadini, costretti a tornare indietro per di più in un momento di dolore causato dalla perdita dei loro cari”. “Io sono arrivata alle tre di notte – spiega un'altra donna – ho iniziato a preparare vasi e scaffali, ma a alle sei e mezza mi ha chiamata il guardiano del cimitero dicendo 'Guarda che non si apre'”.

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