Pugile ucciso ad Anzio, uno dei fratelli fermati confessa: "Ho fatto tutto io"

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I due si sono costituiti ieri sera alla stazione dei carabinieri di Roma Gianicolense dicendo di avere responsabilità nell'omicidio di Leonardo Muratovic, pugile di origini croate ucciso sulla riviera Mallozzi nella notte tra il 16 e il 17 luglio. L'accusa è concorso in omicidio

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Ha confessato uno dei due fratelli fermati per l'omicidio di Leonardo Muratovic, pugile di origini croate ucciso ad Anzio sulla riviera Mallozzi, zona di movida del litorale romano. "Ho fatto tutto io, mio fratello non c'entra. È stata una lite finita male, una disgrazia. ll coltello non era mio, lo aveva il pugile", avrebbe detto il 20enne nel corso di dichiarazioni spontanee, ammettendo di essere l'autore dell'omicidio.

I fermi

Il 20enne si è presentato ieri sera insieme al fratello di 25 anni alla stazione dei carabinieri di Roma Gianicolense dicendo di avere responsabilità nel delitto. Per entrambi la procura di Velletri ha disposto il fermo per concorso in omicidio. I due indagati, entrambi di origine magrebina, si trovano attualmente nel carcere di Velletri. Ad eseguire il provvedimento i carabinieri, gli uomini della squadra mobile di Roma e gli agenti del commissariato di Anzio.  Fornendo la sua versione dei fatti il ragazzo, assistito dallo studio legale Gasperini-Fabrizi del foro di Roma, ha detto che la lite è scoppiata all'interno di un locale per poi proseguire all'esterno. I due fratelli dovranno essere ascoltati nei prossimi giorni dal gip per l'interrogatorio di convalida.

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L'omicidio

L'accoltellamento è avvenuto la notte tra il 16 e il 17 luglio. A quanto si è appreso, il giovane era con degli amici e la fidanzata quando ha cominciato a battibeccare con delle persone. Dopo una serie di minacce e spintoni, entrambi i gruppi, compreso quello in cui era il 26enne, sarebbero stati allontanati fuori dalla security e, usciti in strada, avrebbero deciso di 'risolvere' la questione. Il pugile è stato colpito con una coltellata al petto: si è prima accasciato su una staccionata di legno davanti a una gelateria per poi finire in terra perdendo sangue. È morto poco dopo essere stato trasportato in ospedale.

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Le indagini

Ieri l'attività di indagine della polizia è proseguita con l'ascolto di testimoni. Gli agenti per tutta la giornata hanno presidiato anche l'ospedale Riuniti dove sono ricoverati i due bodyguard di 31 e 57 anni, aggrediti dal padre della vittima nell'androne del commissariato dopo che erano stati ascoltati come persone informate sui fatti. Il genitore del pugile è stato arrestato per tentato omicidio.

Veglia, fiori e lanterne cinesi per Leonardo

Intanto ieri sera amici, parenti e conoscenti si sono ritrovati ad Anzio, sul luogo del delitto, per ricordare il pugile. Ragazzi e ragazze hanno deposto mazzi di fiori e lasciato volare in cielo alcune lanterne cinesi.

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