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Giubileo 2025, svelato il logo ufficiale con il motto “Pellegrini di speranza”

Lazio

A realizzarlo, vincendo il Concorso Internazionale, è stato l’artista Giacomo Trevisani. Lo ha presentato l’arcivescovo Rino Fisichella ieri in Sala Regia

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Durante la presentazione ufficiale in Sala Regia, nella giornata di ieri, è stato svelato il logo ufficiale del Giubileo 2025, con presente il vincitore del Concorso internazionale Giacomo Trevisani.

Il logo per il Giubileo 2025

Il logo del Giubileo

Il logo, ha spiegato l'arcivescovo Rino Fisichella, "rappresenta quattro figure stilizzate per indicare l'umanità proveniente dai quattro angoli della terra. Sono una abbracciata all'altra, per indicare la solidarietà e fratellanza che deve accomunare i popoli". "Si noterà - ha proseguito - che l'apri-fila è aggrappato alla croce. È il segno non solo della fede che abbraccia, ma della speranza che non può mai essere abbandonata perché ne abbiamo bisogno sempre e soprattutto nei momenti di maggiore necessità". È ben visibile inoltre, con il colore verde, il motto: “Peregrinantes in Spem (Pellegrini di Speranza)".

L'arcivescovo Fisichella con l'artista Giacomo Trevisani - ©Ansa

Fisichella: “Onde indicano pellegrinaggio della vita”

Secondo Fisichella, "è utile osservare le onde che sono sottostanti e che sono mosse per indicare che il pellegrinaggio della vita non sempre si muove in acque tranquille. Spesso le vicende personali e gli eventi del mondo impongono con maggiore intensità il richiamo alla speranza. È per questo che si dovrà sottolineare la parte inferiore della Croce che si prolunga trasformandosi in un'ancora, che si impone sul moto ondoso".

“Ancora è metafora di speranza”

"Come si sa - ha osservato - l'ancora è stata spesso utilizzata come metafora della speranza. L'ancora di speranza, infatti, è il nome che in gergo marinaresco viene dato all'ancora di riserva, usata dalle imbarcazioni per compiere manovre di emergenza per stabilizzare la nave durante le tempeste".

“Croce è dinamica, curva verso umanità”

"Non si trascuri il fatto che l'immagine mostra quanto il cammino del pellegrino non sia un fatto individuale, ma comunitario con l'impronta di un dinamismo crescente che tende sempre più verso la Croce", ha aggiunto. La Croce "non è affatto statica, ma anch'essa dinamica, si curva verso l'umanità come per andarle incontro e non lasciarla sola, ma offrendo la certezza della presenza e la sicurezza della speranza.