Incidente su via Salaria a Roma, morto il broker Massimo Bochicchio

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Bochicchio era a bordo di una moto di grossa cilindrata quando ha perso il controllo del mezzo che è finito fuori strada e ha preso fuoco. Il broker era accusato di riciclaggio e abusiva attività finanziaria per aver truffato alcuni personaggi famosi e dello sport e sarebbe dovuto comparire domani all'udienza del processo a suo carico

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 Incidente mortale intorno alle 12 di oggi in via Salaria a Roma, all'altezza del civico 875, in direzione del centro. La vittima è Massimo Bochicchio, il broker accusato di riciclaggio e abusiva attività finanziaria per aver truffato alcuni personaggi famosi e dello sport, tra cui l'ex allenatore della Nazionale Marcello Lippi, l'attaccante della  Roma Stephan El Shaarawy, l'ex tecnico dell'Inter Antonio Conte e l'ambasciatore Raffaele Trombetta. Sotto processo a Roma, proprio domani era in programma a piazzale Clodio l'udienza in cui è imputato.

L'incidente

Bochicchio, a bordo di una moto di grossa cilindrata BMW, ha perso il controllo del mezzo che è finito fuori strada e ha preso fuoco. L'uomo è deceduto sul colpo. Sono in corso gli accertamenti per ricostruire la dinamica dello schianto della sua moto avvenuto durante le due ore di permesso quotidiano che al 56enne originario del casertano erano state concesse per uscire dagli arresti domiciliari.

L'inchiesta

Bochicchio era accusato di abusiva attività finanziaria e riciclaggio internazionale per aver raccolto senza alcuna autorizzazione circa 500 milioni di euro, dal 2011, ai danni di personaggi famosi. Un procedimento nel quale sono confluiti anche gli atti raccolti dalla magistratura milanese. Negli anni, Bochicchio - latitante tra Hong Kong e Singapore prima di essere espulso da Giacarta, in Indonesia, e fatto rientrare in Italia il 17 luglio 2021 sotto la stretta dell'Interpol - avrebbe raccolto attraverso le società  Kidman Asset Management e Tiber Capital che guidava da Londra "cospicui capitali". Intercettato affermava di aver movimentato addirittura "1 miliardo e 800 milioni" di euro. Soldi che avrebbe dirottato in investimenti tra "Singapore, Hong Kong ed Emirati Arabi Uniti, promettendo alti rendimenti". E cercando di "occultare o ostacolare l'identificazione degli effettivi beneficiari delle somme", investite con strumenti ad "alto rischio". Gli sono stati sequestrati beni per 70 milioni di euro, anche la casa a Cortina, ma nessuna delle 34 persone che lo hanno denunciato - tra i quali l'ex calciatore Patrice Evra e l'attaccante Stephan El Shaarawy - ha ancora rivisto un quattrino. Anche manager, come i procuratori Federico Pastorello e Luca Bascherini, e ambasciatori come Raffaele Trombetta, gli hanno affidato i soldi con il miraggio di buoni guadagni. Ma i raggirati potrebbero essere molti di più, gli inquirenti ritengono possibile che ci sia chi ha preferito rimanere nell'ombra piuttosto che rivelare investimenti fatti magari con denaro scudato.

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