Messa di Pentecoste, Papa sulla guerra in Ucraina: "Non portate l’umanità alla rovina"

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Il pontefice lo ha detto al Regina Coeli: "A cento giorni dall'inizio dell'aggressione armata all'Ucraina sull'umanità è calato nuovamente l'incubo della guerra che è la negazione del sogno di Dio"

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Papa Francesco ha lanciato un "appello ai responsabili delle nazioni: non portate l'umanità alla rovina", "si mettano in atto veri negoziati, concrete trattative per un cessate il fuoco". È quanto ha detto il ponteficie al Regina Coeli parlando del conflitto in Ucraina (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - I REPORTAGE DEGLI INVIATI DI SKY TG24). Il Papa anche oggi ha partecipato ad un impegno pubblico restando seduto su una sedia a rotelle. Il Pontefice non ha celebrato la messa di Pentecoste, che invece è stata presieduta dal Cardinal Re, ed ha pronunciato l'Omelia dalla base del baldacchino del Bernini, in corrispondenza dell'altare della confessione.

Papa: "Sull'umanità è calato nuovamente l'incubo della guerra"

"A cento giorni dall'inizio dell'aggressione armata all'Ucraina - ha detto il Papa - sull'umanità è calato nuovamente l'incubo della guerra che è la negazione del sogno di Dio: popoli che si scontrano, popoli che si uccidono, gente che, anziché avvicinarsi, viene allontanata dalle proprie case. E mentre la furia della distruzione e della morte imperversa e le contrapposizioni divampano, alimentando una escalation sempre più pericolosa per tutti, rinnovo l'appello ai responsabili delle nazioni: non portate l'umanità alla rovina, per favore, non portate l'umanità alla rovina. Si mettano in atto veri negoziati, concrete trattative per un cessate il fuoco e per una soluzione sostenibile".

"Si fermi la macabra distruzione di città"

"Si ascolti il grido disperato della gente che soffre - ha detto ancora il pontefice - lo vediamo sui media tutti i giorni. Si abbia il rispetto della vita umana, si fermi la macabra distruzione di città e di villaggi dappertutto. Continuiamo per favore a pregare, a impegnarci per la pace senza stancarci"

"Esprimo mia vicinanza ai pescatori"

"Esprimo la mia vicinanza ai pescatori" ha detto il Papa, che "a causa dell'aumento del costo del carburante rischiano di dover cessare la lor attività e la estendo a tutte le categorie di lavoratori gravemente penalizzate dalle conseguenze del conflitto in Ucraina".

L'omelia di Papa Francesco

Lo Spirito "sempre insegna alla Chiesa la necessità vitale di uscire, il bisogno fisiologico di annunciare, di non restare chiusa in sé stessa: di non essere un gregge che rafforza il recinto, ma un pascolo aperto perché tutti possano nutrirsi della bellezza di Dio; ci insegna ad essere una casa accogliente senza mura divisorie", ha sottolineato il Pontefice. Invece "lo spirito mondano preme perché ci concentriamo solo sui nostri problemi e interessi, sul bisogno di apparire rilevanti, sulla difesa strenua delle nostre appartenenze nazionali e di gruppo. Lo Spirito Santo no: invita a dimenticarsi di sé stessi e ad aprirsi a tutti. E così ringiovanisce la Chiesa. Stiamo attenti: Lui la ringiovanisce, non noi. Noi cerchiamo di truccarla un po' questo non serve, Lui la ringiovanisce. Perché la Chiesa - ha proseguito Bergoglio - non si programma e i progetti di ammodernamento non bastano. Lo Spirito ci libera dall'ossessione delle urgenze e ci invita a camminare su vie antiche e sempre nuove, le vie della testimonianza, le vie della povertà, le vie della missione, per liberarci da noi stessi e inviarci al mondo", ha detto il Papa aggiungendo che lo Spirito Santo, con i diversi carismi, sembra dividere ma è "una divisione finta perché Lui fa anche l'armonia" tra i diversi carismi "e questa è la ricchezza della Chiesa".

Pope Francis attends a Holy Mass for the Solemnity of Pentecost in Saint Peter's Basilica at the Vatican City, 05 June 2022.
ANSA/FABIO FRUSTACI
©Ansa

“I pensieri tristi non vengono dallo Spirito Santo”

"Quando vedi che si agitano in te amarezza, pessimismo e pensieri tristi, quante volte noi siamo caduti in questo, quando accadono queste cose è bene sapere - ha sottolineato Papa Francesco - che ciò non viene mai dallo Spirito Santo. Mai, le amarezze, il pessimismo, i pensieri tristi non vengono dallo Spirito Santo. Viene dal male, che si trova a suo agio nella negatività e usa spesso questa strategia: alimenta l'insofferenza, il vittimismo, fa sentire il bisogno di piangersi addosso" e " il bisogno di reagire ai problemi criticando, addossando tutta la colpa agli altri. Ci rende nervosi, sospettosi e lamentosi. La lamentela è proprio il linguaggio dello spirito cattivo" e ti dà "uno spirito di corteo funebre". "Lo Spirito Santo, al contrario - ha proseguito il Pontefice - invita a non perdere mai la fiducia e a ricominciare sempre". "Come? Mettendoci in gioco per primi, senza aspettare che sia qualcun altro a cominciare. E poi portando a chiunque incontriamo speranza e gioia, non lamentele; a non invidiare mai gli altri, mai. L'invidia è la porta dalla quale entra lo spirito cattivo", "mai invidiare"; "lo Spirito Santo ci porta a rallegrarci dei loro successi".

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