Roma, protesta dei pescatori contro il caro carburante

Lazio

Circa duecento persone, giunte da tutta Italia, si sono radunate in piazza della Repubblica. Diversi i cartelloni che confermano il disagio della categoria. Previsto per oggi pomeriggio un tavolo al Mipaaf

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Circa duecento pescatori, giunti da tutta Italia, si sono radunati in piazza della Repubblica, a Roma, per protestare contro i rincari del carburante e richiamare l'attenzione del Governo sul tema. Diversi i cartelloni esposti dai manifestanti che confermano il disagio della categoria: "Mangia sano, compra italiano”, "Caro gasolio=pesca morta”, due degli slogan riportati. Oggi pomeriggio, alle 15:30 è prevista la convocazione del tavolo pesca al Mipaaf con il sottosegretario Francesco Battistoni, come richiesto da varie organizzazioni di rappresentanza.

La posizione di Federpesca 

Da giorni, intanto, in diverse marinerie i pescatori non escono più in mare per protesta, lasciando a secco mercati e ristoranti in un periodo in cui la domanda è alta. Lo fa sapere all'ANSA la Fedagripesca-Confcooperative, che parla di un aggravio della bilancia commerciale, che vedrà pesare maggiormente le importazioni in Italia anche del 30% nei giorni più duri dello stop alla pesca. Il pesce fresco, infatti, scarseggia, quello che c'è è frutto per lo più della piccola pesca, ma mancano i grandi quantitativi pescati dallo strascico. E tra i ristoratori, fa sapere l'associazione, c'è chi si adegua cambiando il menu dettato da quello che si riesce a trovare, chi ha fatto per tempo scorta e punta, fin quando può, sul pesce abbattuto. Ma c'è anche chi decide di rimanere chiuso. Il resto dei locali si rivolge al pesce di importazione. Nel 2020, sottolinea l'associazione, l'Italia importava oltre 5 milioni di euro di prodotti ittici, per lo più dalla Spagna ma anche da Paesi Bassi, Svezia e Danimarca, una cifra destinata ad aumentare. Tra le specie che contano di più da un punto di vista economico ci sono salmone, tonno pinna gialla destinato all'industria delle conserve, ma anche per realizzare tartare o sushi, calamaro e gamberi.

Fedriga: “Serve azione Governo-Regioni”

"La protesta di tutte le marinerie del Paese per il caro gasolio che, dopo gli effetti della crisi pandemica sta mettendo in crisi il settore della pesca italiana, rappresenta un grido di allarme a cui le istituzioni sono chiamate a dare una risposta urgente”, ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ricordando che al momento "molte istituzioni regionali si stanno attivando anche con misure di sostegno, ma è chiaro che occorre un'azione congiunta Governo-Regioni". Su questo fronte, ricorda Fedriga, gli assessori regionali approfondiranno il tema nella Commissione politiche agricole e incontreranno il Ministro Stefano Patuanelli. Quindi "la Conferenza delle Regioni si confronterà l'8 giugno sulle conclusioni che scaturiranno da tali approfondimenti e formulerà al Governo specifiche proposte per venire incontro a un settore importante per la nostra economia e per rispondere alle esigenze di imprenditori e lavoratori".

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