Giornata vittime terrorismo, Aldo Moro: Mattarella depone corona di fiori in via Caetani

Lazio

Il cadavere del leader politico della Democrazia Cristiana fu trovato nel bagagliaio di una Renault 4 rossa il 9 maggio 1978

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto questa mattina una corona di fiori a via Caetani sotto la lapide dedicata ad Aldo Moro. Proprio in via Caetani, il 9 maggio di quarantaquattro anni fa, il cadavere del leader politico della Democrazia Cristiana fu trovato nel bagagliaio di una Renault 4 rossa. Lo statista, per 55 giorni ostaggio delle Brigate Rosse, era stato sequestrato in via Fani il 16 marzo. Il 9 maggio è diventato anche la giornata nazionale in ricordo delle vittime del terrorismo

Il ritrovamento del cadavere

Alle 12.30 del 9 maggio 1978 il telefono squilla a casa del professor Francesco Tritto, un assistente universitario di Moro. "Pronto, chi parla?". "Sono il dottor Nicolai", risponde una voce giovane. A chiamare è in realtà Valerio Morucci, uomo delle Brigate Rosse: "Lei deve comunicare alla famiglia che troveranno il corpo dell'onorevole Aldo Moro in via Caetani. Lì c'è una R4 rossa. I primi numeri di targa sono N5". Via Caetani non è una scelta casuale: vicina sia alla sede nazionale della Democrazia Cristiana di piazza del Gesù, sia alla sede del Partito Comunista Italiano di via delle Botteghe Oscure. Lì, nel bagagliaio della Renault, giace il cadavere dell'uomo che simboleggiava il possibile “compromesso storico” tra le due massime potenze politiche italiane dell'epoca. Un compromesso storico che le Br avevano deciso di combattere e soffocare nel sangue. Poche ore prima Moro, che aveva 61 anni, era stato ucciso con una scarica di proiettili nel petto.

20080407 - ROMA - CLJ - MORO/30: I 'MESSAGGI' DI PECORELLI E IL CASO MORO. Aldo Moro in una immagine scattata dai brigatisti che lo hanno rapito. Moro viene rapito il 16 marzo 1978. Quasi un atto esatto dopo, il 20 marzo 1979, una persona rimasta ufficialmente sconosciuta uccide il giornalista Mino  Pecorelli, iscritto alla loggia P2 (dalla quale sembra però che fosse uscito). Un uomo, Mino Pecorelli, che aveva sempre dimostrato di ''sapere'' qualcosa di più sul rapimento e l'uccisione del presidente Dc. Nel numero del suo settimanale ''Op'' pubblicato pochi giorni prima della propria uccisione (e curiosamente uscito proprio con la data della morte, 20 marzo 1979) Pecorelli, in un articolo intitolato ''Aldo Moro un anno  dopo'', sembrava lanciare messaggi leggibili da poche persone.  ANSA/ARCHIVIO

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