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Roma, ambasciata somala occupata da 20 giorni dal nuovo diplomatico

Lazio
©Ansa

Il rappresentante appena nominato dal governo di Mogadiscio, cugino dell’attuale presidente della Somalia, è barricato dalla notte del 7 aprile all’interno della sede in via dei Gracchi. Il vecchio ambasciatore ha denunciato l’occupazione alla polizia. Sul delicato caso la procura indaga per invasione arbitraria di edifici, al momento contro ignoti. Secondo quanto riferisce il governo somalo "il mandato di Mohamed Abdirahman Sheik Issa è finito il 28 marzo"

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Caos nell'ambasciata somala in Italia dove Mohamed Abdirahman Sheik Issa ha accusato Ahmed Adbirahman Nur, cugino dell’attuale presidente della Somalia Mohamed Abdullahi Farmajo, di essersi barricato nell'ufficio dal 7 aprile, notte in cui avrebbe forzato le serrature e lo avrebbe "sfrattato" nonostante non abbia terminato il suo mandato. La notizia è stata riportata dall’edizione romana de La Repubblica.  Secondo quanto ha affermato il governo somalo in una missiva inviata al ministero degli Esteri italiano "il mandato di Mohamed Abdirahman Sheik Issa è finito il 28 marzo". Il ministero degli Esteri somalo ha anche comunicato al governo italiano che Ahmed Adbirahman Nur rappresenterà il governo somalo in Italia.

La vicenda

Il nuovo diplomatico, con la carica di “incaricato d’affari” (non ufficialmente di ambasciatore, una sorta di reggente), venti giorni fa avrebbe fatto il suo ingresso in ambasciata non avvisando il vecchio inquilino. Nur – a quanto riporta il quotidiano – è stato accompagnato da un fabbro e da un falegname e ha poi sfondato le porte barricandosi dentro e cambiando le serrature, con nuove chiavi. Nur avrebbe così preso possesso del villino, parco macchine incluso. La mattina successiva, quando ha cercato di entrare, Issa ha trovato l’ingresso sbarrato. L’uomo che da 4 anni reggeva le redini della sede diplomatica, ha inoltre dichiarato che il successore avrebbe anche acquisito documenti top secret custoditi nell’ambasciata. Issa ha così denunciato lo sfratto al commissariato Prati e invocato la “protezione diplomatica”.

Le indagini

Sul delicato caso la procura indaga per invasione arbitraria di edifici, al momento a carico di ignoti. Il quotidiano riporta però che è possibile che a breve scattino le prime iscrizioni, nonché che questa occupazione possa riflettere faide tra diversi gruppi di potere in Somalia. Le accuse di Issa nei confronti di Nur sono tutte da verificare. L’interrogativo – prosegue La Repubblica - è se il blitz in via dei Gracchi sia stato autorizzato direttamente da Mogadiscio, per estromettere con la forza il vecchio Sheik Issa, oppure sia un progetto coltivato in autonomia da Adbirahman Nur, senza sentire nessuno. L’avvocato dell’ambasciatore sfrattato, Alì Abukar Hayo, ha confermato al quotidiano che i pm lavorano sul caso, per poi non aggiungere altro.

Il vecchio ambasciatore: “In pericolo la mia incolumità”

Il quotidiano riporta le parole che Issa avrebbe pronunciato davanti agli investigatori: “È in pericolo la mia incolumità personale quale ambasciatore in carica”. Avrebbe inoltre spiegato che trova “fisicamente impedito l’esercizio delle funzioni tuttora in corso” e che “la rappresentanza diplomatica si trova in stato di sequestro”.

Il governo somalo: "Mandato di Sheik Issa è terminato il 28 marzo"

Secondo quanto ha scritto il governo somalo in due missive inviate al governo italiano "il mandato di Mohamed Abdirahman Sheik Issa è finito il 28 marzo".

Nei comunicati il ministero degli Esteri somalo riferisce anche che Ahmed Abdirahman Sheikh Nur rappresenterà il governo somalo in Italia.