Camorra, la cronista Marilena Natale: “Non mi affittano casa a Formia perché ho la scorta”

Lazio

La giornalista si è vista rifiutare la richiesta d'affitto per un'abitazione per le vacanze: “Mi è stato risposto che i carabinieri possono destabilizzare gli altri ospiti, che si possono impressionare. A Formia sono ben accetti i boss ma non io”. Fnsi: “Poniamo fine a questa vergogna”

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'La scorta potrebbe destabilizzare i vicini': con questa motivazione la giornalista anticamorra Marilena Natale si è vista rifiutare l'affitto di una casa per le vacanze a Formia, località sul mare in provincia di Latina. A raccontarlo è stata la stessa cronista campana, da anni sotto scorta, in un post sui social. Lo sfogo, dalla pagina dalla quale rilancia le sue denunce, ha ricevuto decine di attestati di solidarietà, molti proprio dalla cittadina laziale.

La vicenda

"Sentirsi mortificati, per aver fatto il proprio dovere" esordisce la giornalista, minacciata dal clan dei Casalesi e sotto tutela dal 2017. "Sono giorni che contatto persone, a Formia per una locazione. Impresa ardua, credetemi. Ma mai mi sarei immaginata di ricevere un rifiuto perché sono sotto scorta". Racconta di aver parlato con un possibile affittuario, e "alla fine quando stiamo per chiudere, gli dico che sono una giornalista e che vivo sotto scorta. Senza nemmeno pensarci due volte, il signore mi risponde: "Mi spiace ma non posso affittare la casa, sa i carabinieri possono destabilizzare gli altri ospiti che si possono impressionare'". Io sconcertata ho chiuso la conversazione". Quindi la giornalista denuncia: "Morale della favola, a Formia sono ben accetti i Bardellino, Giuliano, gli Esposito, i Bidognetti, i Mallardo ma non Marilena Natale: tirate voi le somme".

Fnsi: “Poniamo fine a questa vergogna”

A rilanciare la denuncia di Marilena Natale sono stati la Federazione nazionale della Stampa, il sindacato dei giornalisti, e Articolo 21. E alla cronista ed attivista in difesa della Terra dei fuochi in queste ore sono arrivate manifestazioni di solidarietà da parte di colleghi, ma anche dei cittadini di Formia: c'è chi parla di uno spiacevole caso isolato, chi denuncia la presenza di persone vicini ai clan. È "come se rischiare la vita ogni giorno per denunciare il malaffare fosse una colpa", scrive il presidente del Sindacato unitario dei giornalisti della Campania, Claudio Silvestri. "Siamo certi - dice da parte sua il presidente della Fnsi Giuseppe Giulietti - che la Formia della società civile vorrà reagire a questa denuncia. Le case vanno rifiutate ai camorristi, non a chi è costretto a vivere 'sotto scorta'. Diamo voce a questo appello di Marilena Natale e poniamo fine a questa vergogna".

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