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Guerra in Ucraina, a Roma la manifestazione 'Europe for peace'

Lazio

 "Siamo più di 50 mila in piazza", annunciano gli organizzatori dal palco allestito in Piazza San Giovanni

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'Cessate la guerra, Europe for peace': questo il motto della manifestazione che si è tenuta oggi a Roma contro la guerra in Ucraina e organizzata dalla 'Rete Pace e Disarmo'. La manifestazione è terminata in piazza San Giovanni a Roma: le persone stanno lentamente lasciando la piazza sventolando le bandiere della pace e dell'Europa. (TUTTE LE NEWS LIVE - GLI SCENARI - LO SPECIALE - I VIDEO - IL RACCONTO DEGLI INVIATI)

Il corteo

La giornata di mobilitazione è cominciata con un corteo partito da Piazza della Repubblica e arrivato in piazza San Giovanni. In migliaia hanno sfilato al grido 'Per la pace. Stop Putin, Stop war'. In testa una lunga bandiera con i colori dell'arcobaleno, simbolo della pace, retta dai manifestanti che intonano il brano di Daniele Silvestri 'Il mio nemico non ha divisa'. Tante le sigle come tante le bandiere della pace sventolate in piazza. Tra gli altri una bambina che tiene tra le mani un manifesto con scritto: 'Meno bombe più caramelle'. "Siamo più di 50 mila in piazza", hanno riferito gli organizzatori dal palco in Piazza San Giovanni a Roma. Presenti circa 20mila persone, secondo le stime della polizia.

Un momento della manifestazione a Roma - ©Ansa

In piazza San Giovanni un minuto di silenzio

Un minuto di silenzio e poi in un lungo applauso: così in piazza San Giovanni è stata fatta idealmente partire, dopo il corteo, la manifestazione pacifista. "Siamo tantissimi a manifestare contro l'aggressione, per la pace e chiediamo: cessate fuoco". Lo ha detto Francesca Farruggia, di Archivio e Disarmo, intervenendo per prima dal palco. "Senza distinzione di luoghi e culture - ha aggiunto - dobbiamo aiutare tutti perché non ci sono profughi di serie A e di serie B. L'Onu deve condurre il negoziato tra le parti. No alle armi ma dobbiamo costruire i ponti per la solidarietà tra i popoli".

Gli interventi dal palco

Tante le testimonianze per la pace: sul palco in piazza San Giovanni si sono alternate Batool Karim (co-portavoce dell'Iraq Social Forum), Silvia Maraone (Ipsia Acli attiva nei Balcani), la rifugiata siriana Yasmine Azeem, Amos Basile (Casco Bianco in Ucraina per Ibo Italia), oltre a un messaggio delle organizzazioni di madri di soldati russi, ucraini e bielorussi contro l'arruolamento. Alla manifestazione è intervenuta anche Beatrice Fihn, direttrice esecutiva della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (Ican) insignita nel 2017 del Premio Nobel per la Pace. "Pensi che userà davvero armi nucleari? Come si sopravvive a una bomba nucleare? Questi sono alcuni dei messaggi reali che ho ricevuto la scorsa settimana - ha detto Fihn dal palco - In tutto il mondo, le persone hanno di nuovo paura delle armi nucleari, cercano su Google cosa succede quando esplode una bomba nucleare. Questa settimana abbiamo visto il vero volto della deterrenza nucleare: terrore, ricatto. Putin l'ha detto ad alta voce: non aiutate l'Ucraina perché poi comincerò una guerra nucleare - ha ricordato - . E Lukashenko in Bielorussia vuole ospitare armi nucleari, aumentando ulteriormente le tensioni. Il governo italiano crede ancora che minacciare di usare armi nucleari sia ok. Non lo è, e deve finire. Siamo con il popolo ucraino oggi. E siamo con i coraggiosi russi che protestano contro la guerra. Ci organizzeremo - ha concluso - per assicurarci che nessun leader possa minacciarci di nuovo con una guerra nucleare". 

Contromanifestazione all'Esquilino: "No a guerra della Nato"

Intanto il gruppo studentesco 'Osa', esponenti di USB e di Potere al Popolo hanno dato il via ad un sit in alternativo in piazza dell'Esquilino per una contro-manifestazione alternativa a quella della 'Rete Pace e disarmo'. "Non vogliamo stare con chi legittima la scelta del governo di inviare armamenti in Ucraina. Questa è una guerra della Nato", gridano gli studenti. Al momento del passaggio del corteo 'Europe for peace' si è creata quindi un po' di tensione: quando i ragazzi del gruppo Osa, con i megafoni, hanno iniziato ad intonare un coro contro la Nato, un uomo si è staccato dal corteo e gli è andato contro con la bandiera dell'Ucraina urlando: "Vergognatevi ci stanno bombardando".

Anche durante la manifestazione organizzata dalla 'Rete Pace e disarmo', cori contro la Nato sono stati gridati durante l'intervento di Maurizio Landini in piazza san Giovanni. Mentre il segretario della Cgil iniziava a parlare dal palco, un gruppo di manifestanti ha iniziato a urlare: "Basta. Fuori l'Italia dalla Nato".

Il corteo a Roma - ©Ansa

Gli organizzatori: "Un successo, segnale importante per la pace" 

"Oltre 50mila persone e più di 200 organizzazioni aderenti hanno sfilato per le strade di Roma per chiedere la fine della guerra", affermano gli esponenti della Rete Pace e Disarmo. Dal palco si sono alternate testimonianze dall'Ucraina, dall'Afghanistan, dalla Palestina, dalla Siria e dai Balcani: "Un segnale importante - aggiungono - per chiedere un immediato cessate il fuoco. Disarmo, neutralità attiva, stop alle armi, riduzione delle spese militari le parole d'ordine del movimento per la pace che da questa piazza trova nuova forza per le sue rivendicazioni".

Tra gli altri sono intervenuti dal palco e hanno dato il loro appoggio alla manifestazione anche Francesca Farruggia (Archivio Disarmo), Paolo Pezzati (Aoi), Maurizio Landini che ha portato la solidarietà della Cgil, le reti ambientaliste, i giovani di Fridays for future, Difesa civile nonviolenta e obiezione coscienza e Movimento Nonviolento; Rossella Miccio per Emergency, Riccardo Nouri per Amnesty International, Enza Rando (vicepresidente di Libera), Maura Cossutta per l'Assemblea Magnolia; la rete di Roma No War e gli studenti della Lupa, Michele Roccucci della Comunità di S. Egidio, Arianna Petrosino (Studenti Link, Rete conoscenza), Giovanni Sotgiu per gli Studenti Udu. A chiudere la manifestazione Gianfranco Pagliarulo, presidente dell'Anpi.