Studenti in piazza contro Esame di Maturità, corteo nazionale a Roma

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Manifstazioni in tutta Italia contro la formula dell'Esame voluta dal ministro Bianchi. Nella Capitale la protesta partirà da Piramide e arriverà sotto al Ministero dell'Istruzione. "Ci mobilitiamo per un Esame diverso: tesina, no secondo prova. Il Ministero ci ascolti", dicono i promotori. Attimi di tensione tra studenti appartenenti a collettivi diversi

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Oggi in tutta Italia gli studenti scendono in piazza per chiedere un Esame di Maturità diverso da quello voluto dal ministro Patrizio Bianchi, che prevede due prove scritte, quella di italiano e quella della disciplina che caratterizza l'indirizzo scolastico. Il corteo nazionale che si svolge a Roma è partito alle 9.30 da Piramide, diretto verso il Ministero dell’Istruzione. "Se non cambierà, lotta dura sarà", lo slogan scandito dai manifestanti, la cui protesta non si limita solo all'Esame di Stato, ma è rivolta anche al sistema dell'alternanza scuola-lavoro, proseguendo la mobilitazione degli scorsi giorni dopo la morte del 18enne Lorenzo Parelli e gli scontri avvenuti con la polizia nelle piazze. "Non è possibile questa modalità dopo due anni di pandemia. Il governo non sta investendo su di noi e sulla scuola. A questo diciamo diciamo no. La mobilitazione inizia oggi ma non ci fermeremo qui", urlano gli studenti dal megafono. In tarda mattinata, Rete studenti e Unione studenti, tra i promotori del corteo, sono stati convocati, secondo quanto hanno riferito, a parlare con il vice gabinetto del ministero e i tecnici che si occupano di maturità. I manifestanti chiederanno che l'esame si basi sul colloquio orale con la tesina, chiedendo anche un passo indietro sulla seconda prova.

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La nota

Gli studenti chiedono un esame diverso: "Tesina, no secondo prova. Il Ministero ci ascolti", spiega la Rete degli studenti medi, tra i promotori del corteo romano insieme al movimento La Lupa. "È impensabile tornare a questo tipo di esame dopo mesi di pandemia - dichiarano ancora i ragazzi della Rete degli Studenti Medi - e anche adesso, seppure la scuola sia in presenza dall'inizio dell'anno, sappiamo che la situazione non è davvero così: ci sono moltissime classi in quarantena o che sono state più volte in quarantena e quindi in dad durante tutto l'anno. Queste direttive, arrivate solo ora dopo mesi di incertezza, sono l'ennesima dimostrazione di un Ministero che non ascolta gli studenti e che non prende in considerazione la grave situazione psicologica che stanno vivendo, ma pensa invece solamente a valutarli. Persino il Presidente della Repubblica, nel suo discorso di insediamento, ha sottolineato l'importanza dell'ascolto di noi studenti. Vogliamo risposte dal Ministro", conclude la nota della Rete.

Attimi di tensione tra le due organizzazioni

Durante la Manifestazione, il movimento della Lupa, più radicale rispetto alla Rete, si è messo in testa al corteo dirigendosi di corsa verso il ministero. Qui si sono disposti con megafoni e striscioni, all'entrata del ministero urlando: "Noi non siamo la Cgil", riferendosi alla Rete. E ancora, "se non cambierà lotta dura sarà". Tra le due organizzazioni studentesche ci sono stati piccoli momenti di tensione, mantenendosi a distanza anche durante il corteo e sorreggendo striscioni diversi. Alcuni collettivi dei licei, appartenenti al Movimento la Lupa, sono anche arrivati nel senso opposto del corteo per poi ricongiungersi al gruppo. Fumogeni, petardi, con la canzone Bella Ciao di sottofondo, animano il secondo pezzo del corteo capitanato dalla Lupa.

Le dichiarazioni

"Non si tiene conto delle difficoltà degli ultimi anni, un Esame privo di senso - denunciano gli studenti - Il Ministro continua a non convocarci per prendere le decisioni, per questo siamo disposti a mobilitarci finchè questo non avverrà".

"Una proposta che se confermata, fa ben capire che il Ministro non ha idea di ciò che è successo nelle scuole negli ultimi anni e qual è la situazione ora - dichiara Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell'Unione Degli Studenti - Non vengono considerate le difficoltà didattiche, dell'apprendimento ed emotive vissute".

Gli studenti affrontano la prova di Italiano al liceo Cavour, Torino, 20 giugno 2018 ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

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