Covid, prima "foto" della variante Omicron realizzata dai ricercatori del Bambino Gesù

Lazio

L'immagine mostra la struttura della proteina Spike della nuova variante, nella quale emergono più mutazioni rispetto alla Delta, concentrate in una zona che interagisce con le cellule umane. "Ma non significa che Omicron sia più pericolosa", sottolineano i ricercatori

La prima "fotografia" al mondo della variante Omicron è stata realizzata nell'area di ricerca di Medicina Multimodale del Bambino Gesù - coordinata da Carlo Federico Perno, con la diretta supervisione di Claudia Alteri (in collaborazione con l'Università Statale di Milano) - da Valentino Costabile, Rossana Scutari e Luna Colagrossi. L'immagine sottostante mostra la struttura della proteina Spike della variante Omicron, a destra, e della variante Delta, a sinistra, rispetto alla Spike originale di Sars-CoV-2. Omicron ha molte più mutazioni di Delta (già molto variata), concentrate in una zona che interagisce con le cellule umane (COVID, GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI IN ITALIA E NEL MONDO - I DATI DEI VACCINI IN ITALIA).

©Ansa

La spiegazione dell'immagine

I pallini rossi indicano le aree ad altissima variabilità, quelli arancioni ad alta, quelli gialli a media, quelli verdi a bassa e quelli celesti a scarsa. La zona grigia è quella che non varia. Questo non significa in automatico che tali variazioni siano più pericolose, ma che il virus si è ulteriormente adattato alla specie umana generando un'ulteriore variante. "Ulteriori studi ci diranno se questo adattamento è neutro, meno pericoloso, o più pericoloso", hanno commentato i ricercatori.

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