I candidati alla carica di sindaco di Roma si sono affrontanti durante il primo incontro pubblico, al Festival dell'architettura
È subito bagarre tra i candidati alla carica di sindaco di Roma che si sono affrontanti durante il primo incontro pubblico, al Festival dell'architettura. Attacchi e scambi di battute, in una sorta di tutti contro tutti che ha visto però il candidato di centrodestra, Enrico Michetti, abbandonare il dibattito con Virginia Raggi, Carlo Calenda e Roberto Gualtieri.
Il confronto tra candidati
"Tutto a Roma, nell'antichità, era costruito intorno al cittadino. La Roma di Augusto e di Cesare guardava al dialogo. Noi abbiamo bisogno di questo dialogo, abbiamo bisogno della Roma della Pax augustea. Una Roma della collaborazione perché al centro non ci sono le nostre carriere ma il destino del cittadino di Roma", ha detto Michetti, al quale ha risposto sarcasticamente il candidato dem Roberto Gualtieri che ha iniziato il suo intervento ironizzando: "Non riporteremo Roma all'Impero romano Michetti, non abbiamo questa ambizione" a cui Michetti ha risposto con pacatezza: "Parlerò tanto della Roma dei Cesari ma quella era la Roma del successo".
L'attacco di Calenda a Michetti
Michetti è stato di nuovo preso di mira dalle ironie degli avversari: "I cittadini romani non erano cittadini ai tempi dei Cesari ma erano cittadini ai tempi della Repubblica romana. Inoltre non possiamo parlare ai romani del sesso degli angeli, dei Cesari, di quanto siamo buoni e bravi. È una cosa ridicola. Sono discorsi buoni per un programma delle 8 del mattino non per un confronto politico", ha detto Carlo Calenda rivolgendosi a Michetti. Il candidato de centrodestra, arrivato il suo turno, risponde: "Io non replico alle provocazioni. Il cittadino è sempre stato cittadino di Roma, da Romolo e Remo".
Gualtieri a Calenda: “Stupito dal tuo cerchiobottismo”
Gualtieri ha poi incalzato Calenda: "Sono stupito dal tuo cerchiobottismo, nel disastro dei rifiuti non puoi mettere sullo stesso piano il lavoro della Regione che ci rende orgogliosi e quello del Comune", Calenda risponde "quando c'è di mezzo Zingaretti parti" e la sindaca Raggi ha chiosato divertita: "Litigano…".
Raggi: "Roma è Capitale sulla carta ma poi è sola"
C'è un punto su cui i candidati a sindaco di Roma sono tutti concordi in linea generale e con diverse sfumature: la richiesta di più poteri per la città in quanto Capitale. Per Michetti, alla Capitale servono poteri speciali. La sindaca Raggi ha affermato che "Roma è Capitale sulla carta ma poi è sola. Oggi la commissione Affari Costituzionali finalmente sembra rendersi conto della sua specificità...". Carlo Calenda ha sottolineato che la questione dei poteri di Roma "non può diventare un alibi su immondizia, sfalcio di erba e bus che vanno fuoco. Tuttavia - ha detto anche lui - servono poteri speciali". Infine, il candidato del centrosinistra Roberto Gualtieri si è detto convinto che la commissione Affari Costituzionale della Camera sia "il treno giusto per intervenire. Spero nell'unità tra forze politiche per non perdere questa occasione. Ma non sarà una soluzione magica".