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Whirlpool, manifestazione al Mise a Roma. La Fiom: “Adesione allo sciopero al 100%”

Lazio

Il corteo, composto da circa 200 lavoratori, è partito dalla stazione Termini per dirigersi al ministero dello Sviluppo economico, dove una delegazione ha incontrato la viceministra Alessandra Todde e il viceministro Gilberto Pichetto Fratin

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"Adesione al 100% allo sciopero di otto ore in tutti gli stabilimenti del gruppo Whirlpool", ha fatto sapere la Fiom nel corso della manifestazione a Roma dei lavoratori contro la chiusura dello stabilimento di Napoli. Il corteo, composto da circa 200 lavoratori, è partito dalla stazione Termini e si è diretto al Mise dove una delegazione di Fim, Fiom e Uilm è stata ricevuta dalla sottosegretaria Alessandra Todde. e dal viceministro Gilberto Pichetto Fratin.

Todde: “Lavoriamo a un piano industriale concreto”

"Lo dico con chiarezza: le istituzioni hanno preso in carico il piano di reindustrializzazione, ma c'è bisogno ancora di tempo. Compito delle istituzioni è quello di trovare soluzioni e non restare appesi ad un interlocutore che non ha voglia di confrontarsi con noi. Va detto però, che l'azienda si è resa disponibile a voce a supportare il progetto nei fatti". Lo ha dichiarato la viceministra al Mise Alessandra Todde, ricevendo una delegazione di Fim, Fiom e Uilm per discutere della vertenza Whirlpool. "Credo sia importante - ha proseguito - confermare il fatto che stiamo lavorando in maniera seria ad un progetto che sarà condiviso al più presto. Ma non lo condividerò fino a quando non avrò le certezze del caso. Le trattative sono delicate e non possiamo permetterci altri ritardi o passi indietro. Stiamo parlando con interlocutori seri con spalle robuste, e siamo consapevoli che i tempi scorrono. Abbiamo chiesto alla Presidenza del Consiglio di supportarci nelle interlocuzioni con l'azienda anche sul tema dell'ulteriore proroga della cassa cig. Le interlocuzioni con le parti sono quotidiane, l'azienda è stata sentita. Invitalia è al lavoro in supporto al mio ufficio, stiamo mobilitando tutte le nostre forze".

"Stiamo lavorando - ha continuato - ad un piano industriale serio e concreto che non solo metta in sicurezza i lavoratori ma garantisca un futuro per il sito produttivo di Napoli salvaguardando l'occupazione". "La soluzione su cui stiamo lavorando è sulle mie spalle. Non su quelle della multinazionale. Abbiamo fatto diversi tavoli, l'esclusione della riapertura delle attività è emersa con molta chiarezza, e la decisione di non accogliere la richiesta delle tredici settimane di cassa integrazione a mio avviso è stata molto grave. Chiunque prenda soldi dallo Stato, soprattutto se una multinazionale, deve renderne conto", ha concluso.

Tibaldi (Fiom): "Governo ha preso in carico vertenza"

"Ci hanno confermato che Palazzo Chigi si è preso in carico direttamente la vertenza. Governo, ministero del Lavoro e ministero dello Sviluppo economico stanno definendo una norma che impedisca alle multinazionali di andarsene quando lo decidono". Così la segretaria nazionale Fiom-Cgil, Barbara Tibaldi, al termine dell'incontro al Mise con i viceministri Gilberto Pichetto Fratin e Alessandra Todde. "Abbiamo risposto che abbiamo 65 giorni di tempo. Quindi la norma devono farla entro questo limite", ha detto Tibaldi, spiegando che "non va abbandonato l'obiettivo di mantenere Whirlpool. Abbiamo dati che dimostrano le bugie, le menzogne di questa multinazionale, alcune anche offensive nei confronti del governo". "Abbiamo chiesto - ha proseguito - di essere convocati entro sette giorni, alla presenza di Invitalia. Il governo ci ha comunicato che, contemporaneamente, sta lavorando anche ad altre soluzioni, che ci presenterà quando saranno compiute. Abbiamo risposto che, per noi, la prima soluzione resta Whirlpool. Siamo disponibili a qualunque discussione, ma non accettiamo pacchi preconfezionati. Qualunque cosa si farà a Napoli, si potrà fare soltanto con l'assenso dei lavoratori". In ultimo, ha sottolineato Tibaldi, "abbiamo chiesto al governo di prendere iniziative legali, perché davanti alla menzogna noi li portiamo in tribunale. I contratti, gli accordi, si rispettano".

Sgambati (Uil Campania): "Non faremo nessun passo indietro"

"Non abbiamo intenzione di fare nemmeno un passo indietro, la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori della Whirlpool è una resistenza che fa onore alla nostra città, al Sud, al Paese", ha affermato Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil Campania. "La Whirlpool se ne faccia una ragione - ha proseguito Sgambati - noi restiamo uniti, combattivi e questa mattina da Roma, parte un'altra iniziativa, quella di una campagna di sensibilizzazione verso i consumatori italiani a non acquistare prodotti Whirlpool. "No Napoli- No Whirlpool". Gli impegni vanno mantenuti e come UIL siamo pronti a dare il nostro sostegno a quelle azioni utili a concretizzare una partenza della fabbrica di Napoli e a salvaguardare i nostri lavoratori". 

I 4 candidati sindaco a Napoli: “Il Governo agisca”

I quattro candidati sindaco di Napoli, Antonio Bassolino, Alessandra Clemente, Sergio D'Angelo e Gaetano Manfredi, hanno espresso in una nota congiunta la loro solidarietà ai lavoratori della Whirlpool e chiedono al Governo di agire. "Da oltre 26 mesi i lavoratori della Whirlpool di Napoli sono impegnati per la difesa e la salvaguardia del proprio posto di lavoro, per garantire un presente e un futuro dignitoso alle 340 famiglie coinvolte in questa vertenza. L'avvio della procedura di licenziamento collettivo per gli operai dello stabilimento rappresenta un duro colpo per la città e il suo tessuto sociale e lavorativo", scrivono. "Oggi, anche a causa delle gravi conseguenze che la pandemia ha inferto al contesto occupazionale cittadino, la protezione di ogni singolo posto di lavoro appare un obiettivo prioritario per qualunque forza politica si troverà ad amministrare il capoluogo campano per gli anni a venire. Per questo motivo, come candidati sindaci di Napoli - concludono - ribadiamo con forza al Governo nazionale e alla Whirlpool Corporation la richiesta di mettere in campo ogni azione possibile, per far sì che venga preservato il sito produttivo di via Argine e vengano garantiti appieno i livelli occupazionali per tutti i lavoratori attualmente impiegati".